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In Puglia l'Ulivo ritrova l'unita ma senza Rifondazione

Data: 06/03/2002 - Ora: 11:39
Categoria: Politica

Fuori, per il momento, resta solo Rifondazione Comunista. Ma l'esclusione dei "bertinottiani" è questione di giorni. E di chiarimento. La "svolta religiosa" che il portavoce della Margherita alla Regione Puglia, Piero Pepe, ha opzionato con un emendamento alla Commissione Statuto di via Capruzzi, ha raggelato i rapporti di Rifondazione con il centrosinistra. Ma all'ombra dell'Ulivo c'è tutt'altro che gelo. Anzi. Ds, Margherita, Verdi, socialisti, Comunisti italiani, non sono mai stati compatti come in questi giorni, alle latitudini pugliesi.

Compatti e ben disposti anche oltre il "recinto" nel quale si erano cacciati per le posizioni critiche assunte da Udeur, Socialisti autonomisti e Rinnovamento Puglia. Ed è proprio dal neonato blocco moderato che arrivano le buone notizie per l'Ulivo. L'apporto neocentrista non mancherà al tavolo regionale che si sta organizzando contro la giunta regionale guidata da Raffaele Fitto, e non è mancato a quello della provincia di Bari, impegnato a definire le candidature per le elezioni amministrative di maggio. Il tavolo regionale ha puntellato la "dichiarazione di guerra" al centrodestra sul terreno minato (per la Casa delle libertà) delle politiche sanitarie. Si è discusso delle modalità della manifestazione di piazza che si svolgerà in piazza Ferrarese a Bari con due ex ministri dell'Ulivo, la "popolare" Rosy Bindi e la diessina Livia Turco. Ieri accanto a Beppe Vacca e Sandro Frisullo per i Ds, Guglielmo Minervini, Giuseppe Pirro e Piero Pepe per la Margherita, Michele Di Lorenzo e Mimmo Lomelo per i Verdi, Giovanni Valente per i Comunisti italiani, s'è rivisto Carlo Madaro dell'Italia dei Valori, a suggellare il dialogo con i "dipietristi". E martedì prossimo, quando il tavolo tornerà a riunirsi, ci saranno anche Socialisti autonomisti, Udeur e Rinnovamento Puglia, il partito fondato dai fratelli Pisicchio dopo lo strappo con Dini. L'offensiva contro il centrodestra è a buon punto, invece, sul fronte elettorale. Al tavolo provinciale, dove ieri s'erano dati appuntamento Ferdinando Pappalardo dei Ds, Gero Grassi della Margherita, Gino Laroccia dello Sdi, Franco De Mario dei Comunisti italiani, Mimmo Lomelo dei Verdi, si sono seduti anche Franco Albore dell'Udeur, Angelo Curci dei Socialisti autonomisti e Gianfranco D'Autilia di Rinnovamento Puglia pronti a giurare fedeltà all'Ulivo. Non si è andati oltre l'individuazione di alcuni principi prima di ritrovarsi, la prossima settimana, a mettere nero su bianco nomi e candidati. Ma il "patto" siglato ieri prevede l'impegno a presentarsi uniti. Defezioni sono consentite solo al primo turno, ma al ballottaggio sono inibite alleanze con il centrodestra o suoi spezzoni. Altro principio generale riguarda i sindaci uscenti: in linea di massima vanno ricandidati ma dovranno essere tenute in considerazione le valutazioni locali.

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