Una donna di cui non si conoscono la nazionalità e il nome è morta al largo delle coste salentine mentre, insieme con un gruppo di extracomunitari, cercava di raggiungere a nuoto le coste pugliesi, dopo che i traghettatori avevano costretto lei e i suoi compagni di viaggio a scendere in acqua ad alcune decine di metri dal litorale. Ricerche sono in corso per verificare se la donna - il cui corpo è stato ritrovato ad una cinquantina di metri dalla battigia, nelle vicinanze di Lecce - sia l' unica vittima della ennesima tragedia avvenuta in mare. A quanto si è appreso, all' alba e' stato individuato un gruppo di una trentina di clandestini che era stato lasciato dagli scafisti ad una decina di metri dalla costa di Torre Veneri. I militari della Guardia di Finanza stavano perlustrando il litorale leccese, come e' ormai consuetudine, e hanno notato il gruppo: tutti gridavano e chiedevano aiuto, facendo capire con i gesti che qualcosa di grave era accaduto. I clandestini, che non parlano italiano (il gruppo e' composto da curdi iracheni, orientali, e da due albanesi), a gesti hanno fatto capire che almeno una persona, ma il numero potrebbe essere destinato ad aumentare, non era riuscita a raggiungere a nuoto la riva. Un uomo ha detto che almeno un' altra donna - sua sorella - e' scomparsa nello sbarco. I clandestini sono stati trasferiti in un centro di accoglienza del Salento. (fonte AnsaMN)