"Sicurezza delle città, integrazione dei cittadini non comunitari, politiche di sviluppo per i paesi di emigrazione''. Questi, secondo il presidente della Camera, Luciano Violante sono i ''pilastri'' che sorreggono una politica dell'immigrazione che ''puo' contare sul consenso dei cittadini''. Il presidente Violante, aprendo alla Camera i lavori della giornata di studio promossa al Comitato parlamentare Shengen-Europol sul tema dell'immigrazione tra libertà e sicurezza, ha, quindi, indicato due priorita' per le politiche migratorie. Secondo Violante la prima è quella dell'avvio di un processo ''di crescita di una coscienza civile e democratica, che sappia riconoscere nella convivenza civile di opinioni, religioni, etnie, lingue, costumi differenti, un valore in grado di far emergere una nuova identità nazionale''. In questo senso Violante ha indicato l'educazione contro il razzismo come una delle ''frontiere repubblicane'' dove si misurerà la capacità di costruire una convivenza davvero democratica. Seconda priorità secondo Violante è quella, però, di garantire la sicurezza dei cittadini. Il presidente della Camera ha ricordato come si sia diffusa, soprattutto negli ultimi tempi una ''paura dello straniero che sfocia a volte nel razzismo''. A questa sensazione di insicurezza da parte della cittadinanza deve essere contrapposta, secondo Violante, una politica della sicurezza che renda ''effettive le pene per la criminalità di strada, che garantisca in modo visibile i diritti dei cittadini nei luoghi pubblici, nelle abitazioni, nei posti di lavoro. Se vogliamo consentire che la convivenza tra culture e civiltà diverse si sviluppi nel nostro Paese senza l'acutizzarsi di forme di razzismo, intolleranza, xenofobia - ha concluso Violante - dobbiamo rispondere al bisogno di sicurezza manifestato dai cittadini, con concreti interventi che riducano il senso di insicurezza e aumentino al contrario un sentimento di fiducia''. (MN)