"La nuova legge sull'immigrazione consente una più funzionale regolamentazione dei flussi a condizione che venga accelerato il suo impianto di applicazione''. A dirlo è mons. Guerino Di Tora, direttore della Caritas diocesana di Roma, che ha anticipato alla stampa il capitolo sui flussi del nuovo ''dossier Statistico sull'immigrazione'' che sar9 presentato nella sua stesura finale il 28 ottobre. Il saldo migratorio dei cittadini stranieri per il 1997 - si desume dalla lettura dei dati del Dossier Caritas - si può stimare pari a 30/40mila unità. (MN)

Il dato si desume dai flussi migratori riferibili ai 123.824 nuovi permessi concessi nel corso di quest'anno. L'Europa detiene il primato dei flussi in entrata: il 58,6% dei flussi migratori sul totale si dirigono,infatti, verso il vecchio continente.
Ridimensionata in quest'ottica la posizione dell'America che non detiene piu' il primato di paese a forte concentrazione di immigrati. Dei permessi rilasciati per ricongiungimento familiare (26.859) i paesi dell'Est Europa detengono la quota di circa un terzo, l'Africa un quarto, l'America e l'Asia circa un quinto ciascuna. Ancora, secondo il dossier Caritas, essendo diminuiti i permessi di soggiorno per motivi di lavoro rispetto ai permessi rilasciati agli immigrati per motivi familiari ''si puo' presupporre che questo sia il motivo che alimenta i flussi irregolari o clandestini''. Paesi a forte immigrazione clandestina restano, nella classifica stilata dalla Caritas romana, i paesi in via di sviluppo, come il Marocco, la tunisia, la Cina, l'Albania e lo Sri Lanka. L'analisi statistica conferma, dunque, sempre secondo il dossier, il ruolo preminente dell'Europa come area di forte richiamo di flussi migratori e evidenzia una situazione di ''sofferenza'' di molte altre aree cui, secondo il dossier, ''bisogna porre rimedio''. ''La lezione che ci viene dai dati statistici - secondo ancora mons. Di Tora -, e' di assegnare permessi ai paesi vicini per non alimentare i traffici clandestini e anche di non disperarsi per il fatto che attualmente siano venuti alla luce ritardi pluriennali''.