La regolarizzazione per 38 mila immigrati prevista dal governo entro l'anno e' una ''sanatoria'' che non risolve il problema dell'immigrazione clandestina. Lo sostiene Massimo Todisco dell'Osservatorio di Mlano, secondo cui il tetto fissato permetterà la regolarizzazione del 20% degli immigrati clandestini presenti nel nostro paese. (MN)

Oltre 160 mila gli esclusi visto che l'immigrazione clandestina rigurda 200 mila persone. ''Si tratta - spiega todisco - soprattutto di lavoratori saltuari, di chi e' in cerca di un lavoro anche se dispone di unaprofessionalita' e in numero maggiore di chi e' costretto a lavorare in nero, senza nessuna assistenza sanitaria''. Il riferimento dell'Osservatorio riguarda soprattutto i lavoratori stranieri clandestini che lavorano nell'agricoltura, nell'edilizia, nelle imprese di pulizia e nella ristorazione. Secondo l'Osservatorio i clandestini sarebbero a Roma 30 mila, 20 mila a Milano, 10 mila a Torino, 8 mila a Napoli, 6 mila a bari, 5 mila a Firenze e Bologna, 4 mila a Genova e Palermo, 2 mila a Catania, Venezia, Trieste e Padova. Gli altri 100 mila sono dislocati in altre citta' e comuni. La regolarizzazione governativa aumentera' il divario tra regolari e clandestini. ''Costoro - aggiunge Todisco - non potranno neppure, come era concesso loro dalla precedente sanatoria Dini, ricorrere all'autodenuncia, ovvero autocertificare di svolgere un'attivita' lavorativa dinanzi al diniego del datore di lavoro al qaule veniva chiesto un attestato. Questa sanatoria non riuscira' a bloccare quel reclutamento quotidiano di immigrati clandestini nell'area della microcriminalita' soprattutto nelle grandi citta'''. L'Osservatorio ricorda le migliaia di ragazze, soprattutto albanesi e nigeriane, picchiate, seviziate, stuprate e costrette con la violenza a prostituirsi. Questa sanatoria ''con il gontagocce e' un vero passo indietro'' anche rispetto al governo dini che ha portato alla regolarizzazione di ben 240 mila immigrati. ''E pensare -conclude Todisco - che nel nostro paese i lavoratori stranieri regolarizzati non raggiungono il 1.300.000 unita', meno del 2% della popolazione, rispetto a Francia e Germania dove gli immigrati regolarizzati sono rispettivamente il 5 e 7% della popolazione.