E' ancora in corso il vertice che in Prefettura sta mettendo a fuoco la situazione determinatasi in Puglia sulla base dell'ultima ondata di sbarchi e anche sulla composizione dei flussi migratori. La conferenza regionale per la sicurezza sta definendo ed esaminando le ultime emergenze che in questi giorni ha significato l'arrivo di clandestini che, durante i consueti controlli delle forze di polizia, sono stati rintracciati subito dopo lo sbarco (la Guardia di Finanza ha anche sequestrato un gommone a San Cataldo, in provincia di Lecce). Il sottosegretario agli Interni, Sinisi, che sta presiedendo la conferenza, alla quale stanno partecipando anche il presidente della giunta pugliese Distaso, prefetti, questori, forze dell'ordine e magistrati, ha voluto distinguere la condizione dei profughi da quella dei clandestini. (MN)

''Ai profughi dobbiamo assicurare piena accoglienza e non gia' azioni di contrasto che invece devono riguardare, e stanno riguardando, i clandestini. Infatti nell'ultimo periodo, grazie alla nuova legge, il 33% dei clandestini sbarcati e' stato espulso. Non ci si puo' chiedere quindi ulteriori e nuove misure repressive''. Il sottosegretario ha poi confermato che per i centri di accoglienza provvisoria il ministero degli Interni, che vi deve provvedere, vi sta facendo fronte mentre per i centri di accoglienza non transitori quanto e' stato fatto o no e' materia che riguarda la Regione. Per i campi da allestire in Albania e' invece questione diversa di natura internazionale.
Il sottosegretario agli Interni Sinisi ha anche ribadito il carattere internazionale della questione profughi, problema, che riguarda ormai tutti i paesi.