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Data: 23/08/2002 - Ora: 09:39
Categoria:
Cultura
Nei giorni scorsi ha suonato al Festival dei Popoli Mediterranei di Risceglie, ed anche a Brindisi e Tricase. Si tratta, naturalmente, di una presenza di un certo peso artistico, ma anche molto significativa in relazione ai tempi in cui viviamo, densi di conflitti che mettono a rischio la convivenza fra i popoli.
"La musica", ha affermato il maestro in una recente intervista, "tende a mescolarsi sempre più e a diventare meticcia, così come la popolazione cubana è costituita da più razze. Attraverso la nostra musica trasmettiamo un messaggio di pace per il fatto stesso di essere cubani e di far parte di un popolo costituito da più razze che coesistono. Così trasmettiamo messaggi di pace e convivenza fra la gente".
Oltre trent’anni fa, Pancho Amat, terminati gli studi universitari, si è trovato in Cile per uno scambio culturale e così ha incontrato gli Intillimani. Uno scambio sia a livello musicale che umano che, tra l’altro, ha permesso all’artista cubano di imparare a suonare il "charango", l’antico strumento musicale andino.
A proposito del suo paese, Pancho Amat ritiene che "la difficoltà che abbiamo nel mondo derivi proprio dalla nostra forza di voler essere cubani e non è facile per un paese che vuole mantenere l’indipendenza e la sovranità. La musica è un elemento che riafferma l’identità nazionale perché la musica ci fa sentire realmente quello che siamo".
Tra l’altro, vi è da rilevare che circa vent’anni fa, ad un festival dell’Unità a Bologna, Pancho Amat ha avuto la possibilità di incontrare anche un cantante che si chiamava Lucio Battisti, presentatogli da un altro artista cubano di fama mondiale, Pablito Milanes. Così ha avuto modo di conoscere anche la nostra musica.
Sulla quale, peraltro, sembra avere idee piuttosto chiare: "Mi dispiace che tanti gruppi dalle grandi potenzialità artistiche non riescano a farsi strada perché dietro di loro non ci sono i soldi e quindi non c’è un grosso lancio da parte dell’apparato discografico".
Il maestro Pancho Amat vive all’Avana, è stato insignito del "Cubadisco 2002" e si parla di candidatura al "Grammy"; ha suonato in grandi manifestazioni nazionali all’Avana ed è un personaggio molto noto e apprezzato in patria.
Anche il pubblico dell’"Estate Leveranese" lo apprezzerà sabato 24 agosto, alle 20.30, in piazza Roma, riconoscendogli soprattutto una qualità: la dignità di artista cubano.
E, naturalmente, grande soddisfazione ha manifestato anche il sindaco di Leverano, Cosimo Durante, che è riuscito ad assicurare alla sua città un concerto di così alto livello artistico e musicale: una "perla" in un cartellone, peraltro, già estremamente ricco ed interessante.
Nei giorni 30 e 31 agosto, infatti, la villa di Leverano diventerà il palcoscenico per le giovani band locali, che realizzeranno alle due serate di "A nota libera". Si esibiranno i "Vlkoslak", gli "Ahriman", i "Terital" e gli "Alma nua".
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