Il Tar di Bari sottolinea la sentenza della Corte Costituzionale contro il decreto Gasparri che permetteva "antenna selvaggia".
"L’installazione d’impianti di telefonia mobile da parte dei vari gestori non può prescindere da una previa compiuta definizione in via generale della pianificazione localizzativa, la quale a sua volta presuppone una collaborativa partecipazione da parte dei gestori medesimi". Così si è pronunciato il Tar di Bari (II Sezione)con l’ordinanza n. 949 del 18.12.2003, risolvendo i principali problemi applicativi insorti dopo l’annullamento, ad opera della Corte Costituzionale del decreto Gasparri, che aveva previsto la possibilità insediare dovunque le antenne per telefonia cellulare e per telecomunicazioni in deroga a leggi, piani e regolamenti.
Per Legambiente Puglia si impone, ora, una preventiva individuazione dei siti ottimali per la installazione degli impianti, che dovrà avvenire attraverso una collaborativa partecipazione dei gestori del servizio di telefonia cellulare.
Il Tar di Bari si è sempre distinto per lo sforzo di estrapolare, da un quadro normativo non sempre coerente e coordinato, regole operative che potessero orientare l’attività delle amministrazioni in coerenza con i principi fondamentali di politica ambientale. Va ricordata, tra le altre, la pronuncia che ha affermato per la prima volta la sottoposizione delle stazioni radio base per telefonia cellulare alle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale.
Per l’organizzazione ambientalista «l’ordinanza 949/2003 fissa un principio di fondamentale importanza per la ricostruzione del quadro normativo del dopo-Gasparri. Conferma la imprescindibilità della pianificazione comunale di settore, e l’obbligo dei gestori di fornire dati ed informazioni rilevanti ai fini della individuazione dei siti ottimali per l’installazione delle stazioni radio base per telefona cellulare».
«L’obbligo, peraltro, sancito è dalla legge regionale Puglia 5/2002, che impone ai gestori di impianti di telefonia cellulare e di radiotelecomunicazioni di presentare annualmente alla regione ed ai comuni i piani di installazione» sostiene Francesco Tarantini, direttore e responsabile regionale del settore elettrosmog della Legambiente Puglia .
«Tale principio - aggiunge - è contenuto nel protocollo d’intesa firmato, in questi giorni, dal Ministero delle Comunicazioni, dall’ANCI, l’associazione dei comuni d’Italia e dai quattro gestori della telefonia cellulare Tim, Vodafone Omnitel, Wind e H3G e che disciplina l’installazione, il monitoraggio, il controllo e la razionalizzazione degli impianti di stazioni radio base per telefonia cellulare».