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Data: 01/04/2008 - Ora: 09:21
Categoria:
Politica
Una sfida che non può non vederci uniti verso il raggiungimento dei suddetti obiettivi. Una scelta che potrebbe inaugurare una nuova forma di collaborazione fra Istituzioni e mondo imprenditoriale
Non è un semplice percorso burocratico, non si tratta di adeguarsi formalmente rispetto ad alcune norme, di cambiare affinché, per l'ennesima volta, nulla cambi. A Taranto non è più possibile tollerare un'attività industriale indifferente o addirittura dannosa per la salute dei cittadini ed ostile al territorio.
Non è più possibile perché la comunità tarantina testimonia ogni giorno la sua volontà di effettivo cambiamento, la necessità di un nuovo paradigma nel rapporto tra economia e territorio, e infine perché questa Regione rifiuta culturalmente e praticamente il baratto ipocrita e cinico fra il diritto al lavoro e quello alla salute.
Siamo determinati a indirizzare l'attività economica di un'area industriale rilevantissima come quella di Taranto, su binari di una effettiva sostenibilità ambientale e per questa ragione vogliamo utilizzare subito queste procedure autorizzative integrate, che consentono una valutazione complessiva ed incontestabile dell'impatto sul territorio connesso al funzionamento degli impianti.
Diossina e PCB, CO2 e NOX, polveri sottili e metalli pesanti devono essere tutti ridimensionati in modo esponenziale e con loro gli inquinanti connessi al ciclo produttivo carichi di rischi per i cittadini.
Per questo, di concerto con il Ministero dell'Ambiente, puntiamo a sottoscrivere nei prossimi giorni l'accordo di programma quadro che vi è già stato inviato e che prevede anche il coinvolgimento degli Enti Locali, dell'ARPA e dell'APAT.
Si tratta di un accordo che indica la necessaria adozione delle migliori tecnologie disponibili e porta ad un rapido e progressivo abbattimento degli inquinanti (ad iniziare dalla diossina) ed all'adozione delle misure necessarie nel solco dei progetti, dei piani e dei protocolli già sottoscritti o varati dalla Regione Puglia.
E' il momento quindi di fare una scelta, di decidere da che parte stare nella lotta per la difesa della vita e della terra e di rispondere positivamente alle richieste ed ai sogni contenuti nelle lettere di quei bambini di Taranto che abbiamo incontrato proprio nei giorni scorsi, lettere che ci obbligano a non procrastinare ulteriormente sull'atavica questione dell'inquinamento atmosferico nell'area tarantina.
Una sfida che non può non vederci uniti verso il raggiungimento dei suddetti obiettivi. Una scelta che potrebbe inaugurare una nuova forma di collaborazione fra Istituzioni e mondo imprenditoriale, lungimirante e sicuramente proficua, a vantaggio di una comunità che finora si è nutrita solo di indifferenza e solitudine.
Nichi Vendola
Presidente della Regione Puglia
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