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Il Pon Security a Bari e a Lecce

Data: 26/03/2007 - Ora: 10:59
Categoria: Cultura

"VERSO SUD" 2007 Bari, 28 marzo, Stadio San Nicola; Galatina (le), 28-31 marzo

Sport, diritti, legalità, esposizione e spiegazione di tecnologie da 007, campagne sociali dalla parte dei giovani e delle famiglie, presentazione di progetti a favore della lotta alla malavita organizzata e al disagio sociale, e della costruzione di valori positivi fra cittadini, piccoli e adulti. Sono questi i temi che fanno da cornice ad una fine marzo ricca di eventi, fra Nord e Sud d'Italia, inseriti come tappe di "VERSO SUD", un vero e proprio tour della legalità nell'ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) "Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d'Italia", realizzato dal Ministero dell'Interno e co-finanziato dall'Unione europea che, dopo il successo del 2006, è ripartito in questa primavera come patrimonio di risorse interforze per lo sviluppo di una vera cultura della Sicurezza e della Legalità al Sud. Il PON sarà presente con unità informative, stand e dimostrazioni tecnico-operative, a beneficio soprattutto di studenti e famiglie, da parte di ufficiali delle 5 forze dell'ordine che rappresenta: Polizia, Carabinieri, Finanza, Guardia Forestale, Polizia Penitenziaria.

La prima occasione è data dalla partita che la squadra di Cannavaro, Buffon & C. giocherà il 28 marzo allo stadio San Nicola di Bari contro la Scozia per la qualificazione ai prossimi Europei di calcio. E per la seconda volta la Nazionale degli Azzurri avrà un partner istituzionale nel PON cui sarà dedicato uno speciale stand informativo all'interno dell'area dedicata agli sponsor "storici" della squadra. La prima sinergia Azzurri-Pon era avvenuta il 2 settembre scorso nella partita allo stadio San Paolo di Napoli contro la Lituania. Bari, dunque, come occasione di dibattito e di riflessione sulle sinergie fra Sport e Legalità –tema molto attuale oggi dopo le recenti stagioni dei veleni che hanno minato la credibilità di certe discipline sportive, calcio in testa-. Da Bari, sempre restando in Puglia, si passa a Lecce, dove l'Istituto Europeo e Mediterraneo per la Sicurezza organizza, invece, il Security Expo, l'Esposizione Euromediterranea per la Pubblica Sicurezza e la Difesa, programmata come Rassegna Espositiva Obiettivo della Provincia di Lecce. L'esposizione si terrà dal 29 al 31 marzo presso il Quartiere Fieristico di Galatina (LE). Questa manifestazione si configura come un incontro tra gli attori, istituzionali, pubblici e privati, della sicurezza, ed è finalizzata ad incoraggiare la conoscenza reciproca, lo scambio delle esperienze, la realizzazione di attività promozionali, la diffusione dei prodotti e delle tecnologie. Il Security Expo 2007 è la prima manifestazione espositiva in materia, a livello nazionale, e la prima manifestazione in tema di Amministrazione Pubblica dell'area centro-meridionale d'Italia. Vi prendono parte attiva, con il proprio personale ed i propri mezzi e strumentazioni in dotazione, le Forze di Polizia e le Forze Armate, nonchè le diverse Istituzioni pubbliche che operano nella Pubblica Sicurezza e nella Difesa, realizzando appositi stand istituzionali. Qui il PON avrà stand delle 5 forze dell'ordine e, fra i vari sistemi sofisticati utilizzati per monitorare il territorio e prevenire il crimine, sarà esposto e spiegato il MOBIX, una macchina che "radiografa" i container alle dogane per smascherare l'immigrazione clandestina ed eventuali traffici illegali di armi e droga. Sempre dal 28 al 31, a Rimini il PON sarà presente alla kermesse europea EUROP.A., un luogo di incontro fra i vari soggetti del settore pubblico – sia a livello centrale che locale – per favorire l'intreccio di relazioni e di business fra l'industria e i fornitori di servizi, le società di consulenza e in generale gli operatori economici con la Pubblica Amministrazione. Insomma, una grande vetrina per le Autonomie Locali dove I

Tante le tecnologie utilizzate dalle forze dell'ordine presenti all'Expo di Lecce, ma anche a Rimini. Tra questi il Mobix, un dispositivo tecnologico a raggi X per fronteggiare i traffici illeciti e sostenere l'immigrazione legale. Si chiama Cargo Mobix 3800M 3.8 Mev ed è il nuovo strumento destinato al controllo di container e veicoli cargo elaborato dalla Direzione centrale dell'immigrazione e della Polizia di frontiera del Dipartimento della pubblica sicurezza nell'ambito del Programma Operativo Nazionale "Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno" (PON). Il sistema del Mobix, presentato a Roma il 3 febbraio 2005 presso il Reparto mobile di Ponte Galeria, è un vero e proprio check-point mobile che, grazie all'alta potenzialità di scansione consentirà agli operatori di Polizia di effettuare fino a quaranta controlli l'ora. La configurazione del generatore di raggi X non invasivi e dei rilevatori elettronici sono installati sul braccio meccanico di un autocarro Volvo in grado di ruotare intorno al container così da ottenere una visione quasi tridimensionale del suo interno. Questo permetterà agli agenti di stabilire l'esatta collocazione spaziale degli oggetti sospetti individuati o delle persone eventualmente nascoste.Tutte le informazioni acquisite verranno gestite da un software di ultima generazione che permetterà di visualizzare le immagini su un monitor a cristalli liquidi per procedere poi alla successiva fase di analisi e catalogazione. Il sistema del Mobix, infatti, ha una capacità di archiviazione per un totale di 3mila operazioni. Un sistema multifunzionale e tecnologicamente avanzato, dunque, che grazie alle due componenti principali di elettronica e meccanica, nonché alla sua caratteristica di estrema mobilità, fa di tale tecnologia il primo esemplare in Europa.

Il servizio sarà reso ancora più funzionale dalla presenza di una pattuglia della Polizia stradale per la selezione del traffico e l'applicazione del Codice della strada, e di un autocaravan attrezzato – un ufficio mobile della Polizia – con due agenti a bordo. Avvicinare i ragazzi ai difficili problemi della convivenza e dell'ordine pubblico, è una delle priorità più delicate del PON. RADIO KARIKA è un vero e proprio giornalino con tanto di storie sceneggiate, pagine coloratissime da sfogliare, racconti e problemi in cui rispecchiarsi facilmente, soprattutto da parte dei teen-ager. Il "teatro" dell'azione è Testuggine, complesso di abitazioni situato in una non ben precisata periferia del Sud Italia. Un po' come un piccolo paese, ma con le problematiche di una grande metropoli, rappresenta un'isola dove si è a stretto contatto con i propri affetti, ma anche con la disonestà. Il quartiere, con un'architettura che ricorda un'enorme tartaruga pietrificata, si nutre degli stessi meccanismi di un paesino di provincia, dove tutti conoscono tutti e dove non mancano le occasioni di aggregazione. Al suo interno, il "Bar Sport", è il luogo d'incontro più frequentato, il classico ritrovo per chi è in cerca di informazioni, di facce nuove o, semplicemente di conforto. Fuori dal mondo, eppure palcoscenico-simbolo dei meccanismi che regolano i rapporti interpersonali, Testuggine si identifica con le gioie e le frustrazioni dei suoi abitanti. Chi meglio di un gruppo di ragazzi come protagonisti di una serie a loro dedicata? La "squadra" è ben assortita e mira da subito a sottolineare le diversità fisiche, caratteriali e sociali dei vari personaggi. C'è chi di giorno fa l'elettricista e di notte si allena per gli incontri di pugilato, come Tony, o chi, come Salvatore, è appassionato di musica e spericolato a bordo del suo motorino. C'è Samir, figlio di immigrati del Ghana e abile sullo skateboard, e ci sono le ragazze, corteggiate, innamorate e soprattutto partecipi alla pari con il proprio bagaglio di aspirazioni e sentimenti. C'è poi spazio per Max e Nino, le "cattive compagnie"dei quartieri residenziali, ma non possiamo certo dimenticare che la comunicazione è alla base di questo racconto. Si affacciano quindi i differenti contesti familiari, le figure di riferimento come Giuseppe, gestore del "Bar Sport", o la Dottoressa Esperia, a capo del Pronto Soccorso locale, e gli abituali frequentatori di Testuggine.

A questo punto, perché non dare ai ragazzi una "voce" in cui si riconoscano? Passioni, vizi e desiderio di "evasione" trovano sfogo nella realizzazione di Radio Karika, spunto e insieme "sottofondo" per la narrazione. Nata come un divertimento tra amici, la radio diviene un centro di aggregazione, di produzione e di scambio e, cosa più importante, si trasforma in un lavoro. Quotidianamente in bilico tra legalità e voglia di trasgredire, gli amici si scoprono uniti e con un obiettivo comune. Così, dalla cantina fatiscente di un quartiere di periferia si aprono i microfoni di Radio Karika, un network decisamente "underground" gestito dai protagonisti, dove la musica ha una parte fondamentale.

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