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Guida in stato di ebbrezza, la pena?... in giardino

Data: 26/06/2003 - Ora: 10:25
Categoria: Cronaca

Primo caso del genere, nella provincia di Lecce

Il giudice di pace lo condanna a venti giorni di arresti in casa per guida in stato di ebbrezza, ma lui chiede ed ottiene di poter scontare la pena facendo il giardiniere. E’ accaduto a Lecce al cospetto del giudice di pace, Cosimo Ròchira, che in virtù dell’articolo 54 del decreto legge numero 274 del 26 agosto del 2000, ha accolto la richiesta dell’imputato. Una richiesta che, nello spirito dello stesso dispositivo legislativo, ha l’obiettivo di favorire l’utilità sociale della condanna. E così è stato, per la prima volta in provincia di Lecce, con la trasformazione della condanna a carico di un padre di famiglia di mezza età, che piuttosto che restarsene entro il confine delle mura domestiche per venti giorni, così come concordato col giudice, ne impiegherà trenta della sua vita, al servizio di un ente convenzionato con la Corte d’appello, quasi certamente il Comune, svolgendo le mansioni di giardiniere, che evidentemente gli sono congeniali. L’uomo, un impiegato pubblico, all’inizio di giugno venne fermato per un controllo da una pattuglia della Polizia stradale. Al termine della verifica, venne acclarato che stava guidando in stato di ebbrezza, e per questo finì denunciato penalmente. Comparso davanti al giudice, oltre a pentirsi, pare abbia giurato che mai più si farà soggiogare dall’alcool, ed in vista della sicura condanna, ha poi chiesto al rappresentante della giustizia di poter eventualmente scontare la condanna con la misura alternativa prevista dalla legge. Da parte sua, il giudice non ha avuto difficoltà ad accogliere la richiesta e con soddisfazione di tutti, la faccenda è stata chiusa. L’impiegato pubblico e padre di famiglia, che a quanto è dato di sapere, mai prima di quel controllo messo a punto dagli agenti della Stradale aveva alzato il gomito, è ora in attesa della chiamata di lavoro. I trenta giorni da giardiniere, ovviamente li "consumerà" in tempi diversi da quelli del lavoro che gli consente di sbarcare il lunario, e comunque nei tempi e nei modi che gli verranno comunicati allorché l’ente per il quale dovrà essere impiegato avrà bisogno della sua opera di giardiniere.

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