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Data: 16/01/2003 - Ora: 10:12
Categoria:
Cultura
Evidentemente, non deve essere questo il caso, visto che il titolare dell’esercizio commerciale è stato denunciato per aver violato la legge che tutela i diritti degli autori e ora rischia da 6 mesi a un anno di galera e fino a 5 mila euro di multa. «Per quanto riguarda le dispense – precisa la Siae in una nota – le stesse non possono ritenersi legittime ai sensi dell’art. 68 della legge n. 633/41 successivamente modificata dalla 248/2000 poiché non sono realizzate "ad uso personale": lo scopo di tale operazione è infatti quella di rendere disponibili le copie delle opere contenute nelle dispense a terze persone. Tale attività di riproduzione deve essere specificamente autorizzata dagli aventi diritto e/o dall’Aidro (Associazione italiana per i diritti di riproduzione delle opere dell’ingegno)». Tra i testi fotocopiati, poi, numerose sono le opere di note case editrici baresi, come la Laterza e la Cacucci. L'editore Laterza commentando la noticia denuncia: «Non abbiamo mai quantificato il danno che ci può arrecare la riproduzione illegale dei libri. Però, – ha detto l’editore – se è vero che a livello nazionale si arriva ai 104-155 milioni di euro l’anno, potrebbe aggirarsi attorno ai 129-258 mila euro l’anno». E che ne pensa del fatto che i futuri avvocati si preparano su testi «illegali»? «La fotocopia è illecita – risponde Laterza - e sono stupito che questo venga tollerato all’università, dove è assolutamente normale presentarsi all’esame con una cascata di fotocopie. Se poi accade a giurisprudenza questo è ancora più assurdo». Non può essere che i prezzi alti dei libri ne scoraggino l’acquisto? «Non è questione di prezzo (temo di no), ed evito la consueta filippica su quanto si spende per le pizze. In alcuni casi la differenza tra la fotocopia e il libro è solo della metà. E mi sembra evidente,visto che si evadono i costi di tiratura, distribuzione e tasse, ci mancherebbe. Tenga conto – conclude Alessandro Laterza - che il prezzo dei libri è presto fatto. La metà è distribuzione: libraio, intermediario, grossista, concessionario, distributore. Non meno del 10% del prezzo è diritto d’autore. C’è l’IVA, ma facciamo conto di non calcolarla. Del restante 40% si deve calcolare che un 15% sia il costo di produzione secco (carta e stampa) e c’è un 10% circa di costi generali. Il 15% dovrebbe andare all’editore, assumendo che si stampi un libro e se ne vendano tutte le copie. Quando va bene il margine è del 10%».
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