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Data: 19/09/2008 - Ora: 10:47
Categoria:
Cultura
Sabato 20 settembre in Piazzale Lenio Flacco a Brindisi (inizio ore 21.00 - ingresso gratuito)
Prosegue la programmazione dell'articolato progetto Giovani Idee, promosso dalla Provincia di Brindisi in collaborazione con la Cooperativa Coolclub, nell'ambito del progetto Bollenti Spiriti della Regione Puglia. Sul palco gli Almamegretta saranno affiancati da Senza Rancore Fran, Deacaotica e Helter Skelter, tre band brindisine selezionate dal portale Giovaniidee.net.
C'è chi sostiene che alla morte si perdono 21 grammi e che questo sia il peso dell'anima. Aggirandosi da quelle parti si rischia, inevitabilmente, di smarrirsi nell'imperscrutabile. Chi fosse, invece, alla ricerca di certezze le può trovare in musica, nell'anima migrante di Napoli: l'Almamegretta. L'esodo artistico di una delle band che ha segnato, in modo indelebile, gli ultimi quindici anni di musica italiana è ben lontano dal trovar pace. Vulgus, il loro nuovo album, ne è la prova tangibile. Dub, reggae e canzone popolare, gli ingredienti sono gli stessi che, nel corso dei '90, decretarono il successo della band, e gettarono un ponte tra Napoli e Londra, tra le mille contaminazioni elettro-dub sudiste di dischi come Sanacore e Lingo e la scena di Bristol, che aveva nei Massive Attack il proprio faro.
Dal 1991 ad oggi, gli Almamegretta hanno attraversato numerosi cambi di formazione, divenendo, oggi, una sorta di collettivo artistico aperto alle più svariate forme di collaborazione. La tracklist dell'album parla chiaro: tredici brani a cui hanno prestato la voce nove interpreti differenti. Diversi per sensibilità, lingua, interpretazione. In High and Dry e Che 'a Fa' c'è Princess Julianna, già con la band ai tempi di Lingo, Guarda Annanz' è un colpo al cuore dei nostalgici con il quale Raiz torna metaforicamente a casa, Just Say Who ospita Horace Andy (una delle più importanti voci della scena reggae giamaicana e vocalist dei Massive Attack), E Da Piccolo Fanciullo Incominciai è uno stornello desertico interpretato magistralmente da Piero Brega, Bum Bum è scritta e declamata da Peppe Lanzetta, Vulgus, Che 'a Fa' e Pompei Day suonano la poesia di strada del rapper Lucariello, Primmavera Nova (con testo ancora di Peppe Lanzetta) e Black Wave, interpretata da Zaira, Mo Basta e What Have You Done? cantate da Marina Mulopulos e infine Shangri La è il dolce omaggio che Napo, amico londinese della band, fa alla memoria dell'indimenticato Stefano "D.RaD" Facchielli.
Il titolo stesso dell'album è emblematico. Vulgus parla la lingua della strada, un cut-up del dialetto che riecheggia tra i vicoli claustrofobici della Napoli più profonda e sotterranea da un lato, di quello poetico della tradizione dall'altra, l'anglo-jamaicano, il greco-rebetico. Con Vulgus, l'anima migrante torna a solcare il "Mare Magnum" delle contaminazioni, tra gli svariati linguaggi che parlano i puri di spirito, in un moto ondoso che va all'unisono con un cuore segnato, un cuore mai stanco di cercare.
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