Più commesse pubbliche alle imprese che assumono personale femminile e aiutano le donne a inserirsi nel mondo del lavoro. E' anche con questi stimoli che il governo rosso-verde guidato dal Cancelliere Schroeder vuole raggiungere l'obiettivo della "parità totale". In proposito è in preparazione una legge - garantisce il ministro responsabile per la Famiglia, Sabine Bergmann - che impegni le imprese con almeno 80 dipendenti ad assumere un numero di donne proporzialmente adeguato al numero di uomini già occupato, e le convinca a incentivare il lavoro femminile fornendo facilitazioni alle donne in cerca di lavoro. (MN)

Perchè l'"obiettivo parità" possa essere raggiunto, saranno necessari grandi sforzi anche da parte delle amministrazioni pubbliche: il sistema scolastico tedesco rende infatti molto difficile l'inserimento nel mondo del lavoro delle donne con figli.
I posti disponibili negli asili sono insufficienti e le scuole elementari hanno orari ridotti e spesso saltuari o discontinui. Nelle famiglie senza nonni o senza colf, per le madri tedesche vale il "divieto d'impiego". Sabine Bergmann lo ammette: "La Germania è un Paese in via di sviluppo, per quanto riguarda la l'assistenza pubblica ai bambini". Comuni e regioni dovranno essere messi al più presto nelle condizioni di "aumentare e migliorare l'offerta" di scuole e asili. Ma questa "offerta" avrà un costo altissimo, per la cui copertura ancora non ci sono piani definitivi.
Il progetto del governo è ambizioso. Oggi in Germania meno di un terzo delle donne è finanziariamente indipendente, e la metà di quelle che lavorano hanno un reddito inferiore ai 1800 marchi mensili, una condizione condivisa soltanto dal 17% degli uomini. La disparità fra uomo e donna è poi alta in molti settori produttivi o servizi. E nonostante un numero sempre maggiore di donne abbia la stessa preparazione professionale, specializzazione o qualificazione, la stragrande maggioranza dei livelli retributivi migliori interessa gli uomini.