La denuncia del padre: "I medici hanno sottovalutato i pericoli"
Una donna di 29 anni, Tiziana Stifanelli, di Galatone, è morta dopo aver subìto, nel Policlinico di Bari, quattro interventi chirurgici in 23 giorni. Per questo la procura di Bari ha aperto un fascicolo e un medico sarebbe già stato iscritto nel registro degli indagati.
Il primo intervento le era stato consigliato dal medico per dimagrire. Tiziana Stifanelli, sposata con un elettricista e madre di due figli, di cinque e tre anni, pesava infatti 120 chilogrammi e aveva deciso di farsi impiantare un by-pass intestinale. Qualcosa, però, non è andata come doveva nel primo intervento, eseguito il 17 maggio scorso e, dopo altre quattro operazioni chirurgiche, la donna è morta venerdì scorso nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari.
I genitori di Tiziana Stifanelli hanno presentato una denuncia e sono scattate le indagini della Procura, che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo. Per domani il sostituto procuratore della Repubblica, Ciro Angelillis, ha disposto l'autopsia sul cadavere e ha ordinato il sequestro delle cartelle cliniche della vittima.
La polizia, che con tutta probabilità ha già identificato uno dei medici e lo ha iscritto nel registro degli indagati, sta accertando quali siano gli altri medici, in servizio nella seconda divisione di chirurgia del Policlinico, che hanno eseguito i 4 interventi sulla donna. E' soprattutto il primo intervento, quello del 17 maggio, ad essere sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti: in quell'operazione, durata circa 7 ore, fu impiantato alla donna il by-pass intestinale in laparoscopia e furono asportati anche calcoli alla colecisti.
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"Prima dell' operazione - denuncia il padre della vittima, Giuseppe Stifanelli - un medico del reparto disse a mia figlia, che me lo riferì, che l'intervento era a rischio zero e che non sarebbe stato saggio rinviarlo, perché le sue condizioni di salute, a causa dell' obesità, potevano peggiorare già nei prossimi cinque anni. A Tiziana il medico disse anche che lei stava bene e che gli esami compiuti consentivano l' impianto del by-pass".
La denuncia dei genitori di Tiziana percorre tutte le tappe di un successivo calvario. Dopo il primo intervento la donna comincia a stare male e, sempre secondo la denuncia, i medici intervengono altre due volte, dando ogni volta spiegazioni diverse sulle complicazioni. Dopo il terzo intervento, dicono i coniugi Stifanelli, un medico afferma anche che Tiziana era affetta da problemi cardiaci, una patologia che avrebbe sconsigliato il primo intervento.
Infine, dopo una serie di polemiche tra genitori e medici, l'8 giugno la donna, su indicazione della sua famiglia, viene operata dal professor Prete, primario di chirurgia del Policlinico di Bari, che - racconta il padre di Tiziana - "ci fa capire che non esistono interventi semplici all'intestino". Da quell'ultima operazione la donna resta ricoverata in rianimazione, con la febbre che scende e risale. Fino al pomeriggio del 16 luglio, quando qualcuno della rianimazione chiama sul telefonino di Giuseppe Stifanelli e gli comunica che sua figlia è morta.