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Data: 20/01/2003 - Ora: 09:10
Categoria:
Cronaca
Una prova nepotistica monumentale. Grandiosissima. I cittadini hanno iniziato ad eccitarsi: da un mese si va a dormire più tardi, si tengono comizi in piazza anche se piove, le tipografie fanno affari d'oro. Il municipio è sempre affollato di gente. Sono arrivate pure le Iene, quelli della tv che fanno incazzare Sgarbi.
Un impiegato s'è accucciato sotto la scrivania, un secondo è ruzzolato per le scale pur di seminare la telecamera di Mediaset. Persino Vincenzo Della Corte, pacioso e accondiscendente sindaco rianimatore (è anestesista), è rimasto stupito dalle gesta della sua giunta. "Abbiamo chiamato un viceprefetto a presiedere il concorso...". Forse non è bastato. "Forse abbiamo esagerato". Allora si copre il capo di cenere? "Ho già iniziato". Bisogna dire che lei però non ha parenti in lizza, almeno questo: "Visto? Nessuno, proprio nessuno".
I giornali per resocontare l'accaduto hanno dovuto catalogare i vincitori per linea parentale. Fidanzate, poi mogli, poi figli, cugini, nipoti. Hanno iniziato dalla f. F come fidanzate: Monica, neo vigile urbano, sta con il figlio di Achille Palumbo, dirigente di Forza Italia. Luisa, istruttore amministrativo, fa le coccole al figlio dell'assessore Galliano (Forza Italia). Giancarlo - un altro amministrativo nuovo di zecca - è fidanzato con la figlia del ragioniere capo. Antonio, neoassunto, cinge le spalle della nipote del senatore Euprepio Curto, autorevole figura cittadina. S'è però ragionato a lungo su questa categoria: gli amori possono finire, l'esecrazione generale può trarre fondamento da un bacio? Figli e nipoti, mogli e mariti - hanno replicato i denuncianti - sono vincoli non sbianchettabili all'anagrafe! Allora, via con la sezione mogli (due): Rita, consorte del comandante dei vigili, è la nuova economa; una seconda Rita, sposata con un consigliere comunale di An, è stata chiamata ad altro ufficio. Invece i figli, notoriamente piezz 'e core, compongono la parte più nutrita del nuovo organigramma municipale. Alfonso, erede del vicesindaco, va a fare il geometra; Adelaide, figlia di un geometra prossimo alla pensione, è stata chiamata nello stesso dipartimento. Umberto, il cui papà è impiegato, farà il vigile urbano. Stesso destino del piccolo Emanuele: la mamma lavora nell'ufficio tecnico. Mirko, amministrativo, ha il babbo consigliere comunale, capogruppo di Forza Italia; Vincenzo è figlio di uno storico militante dell'Msi e a Francavilla Alleanza nazionale è forza egemone e di governo. Chi non avesse perso la pazienza e il filo, sappia che la lista affronta, per ultima, la categoria "nipoti". Il senatore Curto (An), senza nemmeno che lo volesse, se n'è ritrovati tre in gara. Due hanno vinto: Giampiero e Marzia. Un terzo è in lista d'attesa. La vicesegretaria comunale ha soltanto una nipote sulla quale contare in municipio: Ignazia.
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L'aria già elettrica della città - in millecinquecento hanno inutilmente partecipato al concorso - si è galvanizzata da una nota finale del dirigente dei servizi finanziari del Comune che al sindaco ha riferito per iscritto: "Si evidenzia che la maggiore spesa per l'anno 2003 e successivi può essere finanziata mediante revisione di imposte e tasse da applicarsi con i bilanci pluriennali nonché con la riduzione di altra spesa corrente consolidata". "Nuove tasse per i raccomandati - ha gridato la gracilissima opposizione guidata da un diessino, Alfredo Iaia (anagramma: ai ai) - l'Ici raddoppierà, servono 340 mila euro in più per pagare i figli di lor signori!".
Le piazze sono tornate a riempirsi, i giovani - invece che andare a ballare ad Ostuni - hanno iniziato a scrivere alla procura della Repubblica. Chi ricordava di aver partecipato al concorso senza nemmeno esibire un documento per accedervi; chi di aver visto telefonini squillare e parecchio funzionare, chi testimoniare di test rifatti alla fine della prova in un magnifico caos fieristico.
La Margherita ha scritto al vescovo, e pure il vescovo si è risentito perché il troppo è troppo. Due parroci hanno censurato e pregato Iddio di redimere la città da quei peccati. La maggioranza di centrodestra, che in questa terra brindisina ha numeri da far invidia (65 e oltre la percentuale dei consensi), si è come afflosciata. Francavilla manda in Parlamento due senatori (Curto e Vitali, quest'ultimo di Forza Italia), un consigliere regionale, due assessori provinciali, altri tre consiglieri provinciali. Un esercito oggi colpito, incapace di replicare a dovere. L'opposizione, che conta come il due di briscola, si ritrova al centro dell'attenzione, e vive il suo momento magico al pari di quelle squadrette di provincia in testa alla classifica del campionato. Il capogruppo diessino: "Grandi soddisfazioni stiamo avendo, adesso ci chiamano dai centri vicini: segnalazioni, ricordi, sostegni. Un tam tam meraviglioso". Anche il prefetto ha dovuto aprire un incartamento. Il sindaco ha iniziato la penitenza, e giura che non succederà più e spera che la faccenda finisca qui: "Siamo naturalmente in attesa fiduciosa degli esiti del lavoro della magistratura".
La piazza adesso sta con quegli altri, con i rossi. Mugugni e risate, e grandissimi sberleffi. Testo di un volantino no global: "Euprepio non ti ricordi? Sono tuo figlio". "Gino non ti ricordi? Sono tua figlia". Chi può scava ribaldo nella memoria: Francaidda mea bedda bedda, mi vene cu ni' manteddu e cu ti chiangu. Francavilla mia bella, mi viene da coprirti con un mantello e piangerti.
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