In occasione del drammatico approdo sulle coste pugliesi del cargo con circa mille clandestini, ennesimo episodio di un traffico d'uomini al di là di ogni norma giuridica e regola d'umanità, il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, ha diramato la seguente dichiarazione: "Chiediamo l'intervento dell'Europa e della Comunità internazionale. Dinanzi alla manifesta incapacità del Governo centrale di adottare iniziative efficaci per fronteggiare l'immigrazione clandestina ed i traffici illegali che prendono d'assalto la nostra regione, l'unica soluzione è fare intervenire l'Unione europea e la comunità internazionale. "E' evidente che il Governo non è più in grado di reggere da solo l'impatto di queste nuove ondate migratorie, né di controllare ed arginare i nuovi fenomeni criminali determinati dalla crisi dei Balcani. "La Puglia è sola. "L'efficienza e la capacità delle forze dell'ordine e della nostra Marina hanno impedito una tragedia, che rischia di essere riproposta ogni notte. "Il prezzo che la Puglia paga per essere frontiera d'Europa è troppo alto; di questo costo sociale ed economico deve farsi carico l'Unione Europea. C'è il rischio, nei prossimi mesi, di dover affrontare un'autentica aggressione criminale, prodotta dalla crisi nei Balcani e dalla incapacità del Governo a prevenirla e reprimerla.

"L'Adriatico meridionale è ormai la rotta per ogni traffico di clandestini, di armi, di droghe e di contrabbando di sigarette. Ogni notte si ripete lo stesso scenario. "I fatti di Genova, poi, con l'arresto di 21 albanesi, 11 italiani e 2 nord africani, denunciano quanto tali fenomeni siano in grado di incidere sul tessuto sociale del nostro Paese. "Le centrali malavitose e le menti che organizzano tali traffici sono al sicuro in Montenegro, in Albania e in altri Paesi dell'Est. Occorrono, quindi, di certo, più controlli di polizia, più accordi di cooperazione, ma soprattutto una più seria attività i intelligence e di interventi diretti in tali Paesi "Una seria attività di intelligence ci avrebbe fatto conoscere per tempo l'esistenza di questa ennesima carretta del mare carica di disperati. "Mi chiedo come mai sia soprattutto la Puglia la destinazione finale di tali disperati; come mai tali carrette sembrano percorrere rotte sicure fino a raggiungere la nostra Regione. "E' necessario prendere coscienza che è in atto una guerra non tra popoli, ma tra bande criminali che godono di protezioni politiche nei loro Paesi e l'Europa. "L'Unione Europea e la comunità internazionale devono intervenire con la stessa risolutezza dimostrata in altre recenti occasioni, prima che sia troppo tardi. "Non bastano più le parole per testimoniare alle forze dell'ordine, ai volontari, alla Chiesa e a tutti i pugliesi la gratitudine per la straordinaria lezione di civiltà, per la solidarietà e l'accoglienza che continuano a riservare quotidianamente a profughi provenienti da ogni parte del mondo. "Per parte nostra, l'iniziativa che sollecitiamo da parte dell'Unione Europea, da parte della comunità internazionale, non vuole essere un'azione di polizia a difesa dei nostri confini, ma soprattutto un forte impegno civile per porre fine a questo turpe mercato di vite umane, a questa deportazione sistematica di persone."