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Fitto al Forum di Bruxelles della Commissione europea

Data: 21/05/2001 - Ora: 16:58
Categoria: Economia

Quale Europa unita dopo il 2006? Quali le prospettive di coesione dell’Unione allargata? Se ne discuterà a Bruxelles, nel forum organizzato dalla Commissione Europea per il 21 e 22 maggio, al quale è prevista la partecipazione del presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto.

Nel Palazzo d'Europa, il forum riunirà circa 1500 operatori della politica di coesione tra l'Unione e i Paesi candidati: ministri, presidenti di Regioni, rappresentanti degli Enti locali, parlamentari europei, componenti della Commissione, del Comitato delle Regioni e del Comitato economico e sociale UE. Il programma dei lavori prevede due tavole rotonde chiamate ad approfondire il tema " La politica della coesione alla prova dei fatti" e " La politica della coesione in prospettiva dell’allargamento". "Si tratta di un appuntamento di particolare interesse- ha detto il presidente Fitto - poiché fondato sul secondo rapporto sulla coesione economica e sociale dell’Unione europea, fatto proprio dalla Commissione il 31 gennaio scorso e presentato, nello stesso giorno, all’attenzione del Parlamento europeo. Se il primo rapporto, pubblicato dalla Commissione nel 1996, pose le basi per una radicale riforma della politica regionale nell’Unione, formalizzata in "Agenda 2000" ed entrata in vigore lo scorso anno, il secondo rappresenta in assoluto una prima analisi della situazione interna agli Stati membri e delle regioni attuali, sotto il profilo della coesione economica e sociale. Nello stesso tempo il nuovo rapporto costituisce anche una previsione su come questa situazione dovrebbe presumibilmente cambiare dopo l’allargamento. "Approfondire ogni aspetto legato a questo argomento – ha detto ancora Fitto - rappresenta dunque un imperativo politico assoluto per chi immagina e vuole una Puglia fortemente protagonista nell’Europa delle Regioni. E’ evidente, infatti che la necessità di una politica regionale non verrà meno con l’allargamento. Si tratta però, di ‘organizzare’ il modello di sviluppo per aree omogenee: l’Europa dei 16, divenuta , grazie al processo di coesione, l’Europa dei 25, avrà una gamma di esigenze diverse alle quali assicurare risposte. L’esperienza degli Interreg, ad esempio, ha dimostrato la validità della cooperazione interregionale per favorire i processi di integrazione tra Regioni o realtà omologhe. "Occorre inoltre - ha concluso il Presidente - assicurare la più vigile attenzione ai processi di democratizzazione dei Paesi interessati dall’allargamento, sostenendone il rafforzamento del sistema delle Autonomie ed il pluralismo culturale, sociale ed economico per la migliore applicazione del principio di sussidiarietà nell’ambito delle politiche di intervento da realizzare".

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