Tutto si può dire di questa Finanziaria ma non che non segni ''un'inversione di tendenza'' dopo anni di sacrifici per entrare in Europa: Massimo D'Alema, parlando stamane al comitato politico dei Ds, ha detto che ''non ci sono, non ci sarebbero, le condizioni oggettive per una rottura con il Prc e quindi per una crisi di governo''. Anzi, ha osservato il leader della Quercia, ci tutte le condizioni oggettive per una ''finanziaria equa e condivisa''. Di fronte alle misure illustrate ieri da Prodi, Ciampi e Visco, ha osservato D'Alema, Bertinotti puo' dire: ''Non e' sufficiente, vogliamo di piu'''. Ma non si puo' dire che non sia cambiato nulla, che non ci sia, appunto, ''un'inversione di tendenza'' a favore dell'occupazione e delle fasce piu' deboli del Paese. Per il segretario dei Ds invece questa finanziaria e' una base positiva che consente di compattare tutta la sinistra. Bertinotti deve capire, e' stato il ragionamento di D'Alema, che se rompe adesso produce un danno ''irreparabile'' per tutto il centrosinistra, ma soprattutto per la sinistra. Non puo' neanche pensare che dopo una frattura del genere ci possa essere una ''crisi concordata''. Insomma, non ci saranno forse le elezioni anticipate, anche per via del semestre bianco, ma Rifondazione comunista rimarrebbe fuori dai giochi politici. Anche quelli per l'elezione del nuovo Capo dello Stato. (MN)