La riforma dell'Ocm - l'Organizzazione comune di mercato - dell'olio d'oliva è finalmente arrivata. Ora manca solo l'approvazione del consiglio dei ministri agricoli. A esprimere soddisfazione sono le organizzazioni dei produttori, Cia e Unaprol, l'europarlamentare Enzo Lavarra, vicepresidente della commissione agricoltura del parlamento europeo, e il deputato europeo Giovanni Procacci.
Per la Cia (confederazione italiana agricoltori) «è una vittoria del mondo olivicolo pugliese che si è battuto con forza in questi anni per ottenere norme chiare in materia di rintracciabilità, etichettatura, qualità e sostegno alle organizzazioni degli olivicoltori». La Cia, confederazione degli agricoltori, ringrazia anche i parlamentari europei pugliesi che hanno presentato «importanti emendamenti a difesa degli olivicoltori e consumatori».
Per il presidente dell'Unaprol, Nicola Ruggiero, la riforma approvata «rappresenta un ulteriore passo in avanti verso la chiarezza e la trasparenza del mercato del settore». La normativa - precisa Ruggiero - introduce, tra l'altro il divieto di produrre miscele di oli d'oliva con altre materie grasse. E una nuova classificazione secondo la quale gli oli vergine ed extravergine saranno accompagnati dalla dizione naturale, mentre quelli raffinati saranno catalogati come standard. Fissa, inoltre, una nuova identificazione dell'origine del prodotto collegata al luogo di produzione delle olive e non più a quello di lavorazione. Per Ruggiero questo risultato è dovuto ad un «gioco di squadra» tra organizzazioni di categoria e dei produttori, i governi e gli europarlamentari di Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna. In pratica, l'azione dell'Unaprol, in questi ultimi mesi, è stata diretta proprio a superare le divisioni fra produttori dei diversi paesi europei che fino ad ora non consentivano di creare un fronte comune all'interno del Parlamento europeo. Grande soddisfazione anche per Enzo Lavarra, che per anni s'è fatto portavoce della battaglia pugliese per la riforma dell'Ocm: «Con gli emendamenti della delegazione italiana sono stati tutelati i diritti dei produttori e dei consumatori».
«Siamo convinti - ha detto inoltre l'europarlamentare - che le misure introdotte renderanno più efficace la lotta alle frodi e alle sofisticazioni, valorizzando anche nel prezzo la produzione di olio d'oliva di qualità». «Infine - conclude Lavarra - considero importante la conferma del sistema di aiuto alla produzione effettiva ed il mantenimento dei quantitativi nazionali garantiti, meccanismi certamente più confacenti al comparto olivicolo del Sud Italia che sarebbe stato penalizzato dall'introduzione dell'aiuto ad albero che pure era stato paventato».