La Grecia sull'olimpo d'Europa
La Grecia é campione d'Europa, sembra un sogno ma ha battuto a Lisbona il Portogallo conquistando il suo primo trofeo della storia. Otto Rehhagel, il profeta tedesco, ha compiuto il suo miracolo ellenico, é lui il padre della squadra che ha sorpreso il mondo intero. Una formazione granitica, dura, cinica, catenacciara. L'espressione di un calcio che molti davano per superato: quello delle marcature a uomo, del libero staccato, del contropiede. Si può giocare in tanti modi diversi, ma alla fine quello che conta é solo il risultato.
Parte bene il Portogallo che prende subito in mano le operazioni con Figo grande ispiratore per Deco e Cristiano Ronaldo. La Grecia é subito rintanata nella propria metà campo. Il primo pericolo é firmato dal Miguel: diagonale di destro dal vertice dell'area, Nikopolidis é costretto a rifugiarsi in angolo. La squadra ellenica reagisce prontamente: Vryzas apre sulla destra per Katsouranis, Charisteas però si fa anticipare da Ricardo in uscita. Sono i padroni di casa però a crederci di più. Prima Pauleta, poi Maniche provano la soluzione dal limite: in entrambi i casi non sono fortunati. La partita diventa più tattica. La Grecia prende le misure a metà campo e riesce anche ad essere più intraprendente sulla trequarti con un ispirato Giannakopoulos. Di occasioni da gol, però, neanche l'ombra.
Al 57' la prima vera occasione per i greci: Seitaridis guadagna il primo calcio d'angolo della partita, dalla bandierina va Basinas, Ricardo esce a vuoto, Jorge Andrade si fa sovrastare da Charisteas che insacca di testa a porta sguarnita. La curva dei tifosi ellenici esplode, la squadra di Rehhagel é a sorpresa in vantaggio. Per il Portogallo é una brutta mazzata. I ragazzi di Scolari provano subito a reagire con una botta dal limite di Cristiano Ronaldo, Nikopolidis si oppone con i pugni. Il ct lusitano prova a dare una scossa ai suoi richiamando in panchina Costinha per Rui Costa, alla sua ultima apparizione in maglia rossoverde. Figo cerca disperatamente il pareggio con un diagonale di destro dal limite, la palla si spegne fra le braccia di Nikopolidis. Scolari si gioca il tutto per tutto a poco più di un quarto d'ora dal termine: fuori l'evanescente e imbarazzante Pauleta, dentro Nuno Gomes. La palla buona capita subito sui piedi di Cristiano Ronaldo pescato da un lancio lungo di Rui Costa, aggancia in maniera stupenda in area ma poi spara alto sulla traversa. Rehhagel avverte il pericolo e corre ai ripari: un difensore, Venitidis, al posto di un centrocampista, Giannakopoulos. Il Portogallo ci prova fino all'ultimo con Figo che si gira fra tre avversari in area e, di sinistro, manda la palla a sfiorare il palo.
Non bastano neanche cinque minuti di recupero a riequilibrare le sorti dell'incontro, non c'é più niente da fare. Il Portogallo perde una storica finale in casa, la Grecia é campione d'Europa a pochi giorni dalle Olimpiadi di Atene.
RETE:57' Charisteas
PORTOGALLO: Ricardo, Miguel (43' Paulo Ferreira), Carvalho, Jorge Andrade, Nuno Valente, Maniche, Costinha (60' Rui Costa), Figo, Deco, Cristiano Ronaldo, Pauleta (74' Nuno Gomes).
All.Scolari
GRECIA: Nikopolidis, Dellas, Seitaridis, Kapsis, Fyssas, Katsouranis, Basinas, Giannakopoulos (76' Venitidis), Zagorakis, Vryzas (81' Papadopoulos), Charisteas.
All.Rehhagel
ARBITRO: Merk (Germania) - Assistenti: Schraer e Salver (Ger)
NOTE: Ammoniti: 11' Costinha, 46' pt Basinas, 63' Seitaridis, 67' Fyssas, 85' Papadopoulos, 93' Nuno Valente. Angoli 10-1 per il Portogallo. Recupero 2' pt, 5' st.
Al 85' un solitario invasore di campo prima va a tirare verso Figo la bandiera del Barcellona e poi si tuffa in rete. Subito arrestato dalle forze dell'ordine.
Autore: Luca Pede