Entro il 2001 oltre duemila dipendenti delle Ferrovie andranno in pensione. Lo stabilisce un decreto-legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri, su proposta dei ministri Burlando (Trasporti) e Treu (Lavoro). Il provvedimento riguarda quei ferrovieri che hanno raggiunto i sessantacinque anni di età ed hanno trentasette anni di contributi, ma hanno scelto di restare ancora in servizio, in base alla legge Dini. Col decreto approvato oggi, in pratica, l'azienda obbliga questi dipendenti ad andare in pensione. (FM)

In questo modo le Ferrovie riducono il costo del lavoro, mentre il risparmio annuo per lo Stato ammonterebbe, al netto degli oneri pensionistici, a circa centoventicinque miliardi. Le uscite saranno scaglionate e nel 1998 usciranno soltanto poche centinaia di dipendenti. L'altra novità prevista dal decreto riguarda la possibilità per i ferrovieri con meno di trentasette anni di contributi, di ricongiungere questi contributi con l'Inps, nel caso di cambio di attività.