Dopo le aspre polemiche dei giorni scorsi, una nuova scoperta apre le frontiere della fecondazione artificiale. Un gruppo di ricercatori italiani, diretti da Ermanno Greco, direttore del Centro di Medicina e Biologia della Riproduzione dell'European Hospital di Roma, in collaborazione con esperti francesi, ha dimostrato che anche gli uomini affetti da azoosperina (assenza totale di spermatozoi nel liquido seminale) possono avere figli "propri" senza ricorrere all'inseminazione eterolga. In particolare, combinando in vitro, piccoli frammenti di tessuto testicolare con sostanze che determinano la formulazione del seme, le cellule spermatogeniche terminerebbero il processo di maturazione, e potrebbero essere usate per la fecondazione con la tecnica "Icsi". Il successo di tale metodologia si basa sull'utilizzo di grandi concentrazioni di testosterone e di un nuovo ormone: l'Fsh ricombinante (ormone di sintesi identico a quello naturale).Tale scoperta, se correttamente eseguita, può avere un'altissima percentuale di successo con un incremento del 45% di bambini nati, e la possibilità che 80 coppie su 100 provino la gioia di una gravidanza dopo tre tentativi. (EE/MN)