Per Eurostat, l'ufficio statistico dell' Unione europea, quella dei ragazzi del nostro Paese è una situazione limite. Il problema si aggrava perchè in Italia nella maggior parte dei casi, non esistono canali ufficiali e trasparenti di avviamento al lavoro. Prevalgono piuttosto raccomandazioni e scorciatoie, parenti strette del nepotismo e dell' immobilismo. Al di fuori di questi canali invisibili di assunzioni, l'incertezza è totale, i tempi allungati la regola, l'assenza di interlocutori concreti la palude comune. (MN)

In Italia non influisce in modo detrminante il titolo di studio: la media dei giovani laureati impiega in media oltre i tre anni prima di sottoscrivere un contratto di assunzione. E anche a quel punto, raramente è a tempo indeterminato.
In media invece, negli altri Paesi Ue, il 61% dei giovani in cerca di lavoro lo trova entro dodici mesi.
La ricerca di lavoro è particolarmente breve in Danimarca, Austria e Finlandia.
Sono comunque 5 milioni i giovani in cerca di occupazione nei quindici Paesi dell'Ue. Intanto, resta invariato all'11% il tasso di disoccupazione di agosto a Euroland, area che comprende gli undici paesi che entreranno a far parte dell'Unione Monetaria Europea dal gennaio del prossimo anno.
La fonte è ancora l'ufficio di statistica europeo Eurostat, che precisa che il tasso di disoccupazione piu' elevato e' stato registrato in Spagna (18,7%), mentre quello più basso è a Lussemburgo (2,2%).