Presso gli oltre 14 mila sportelli delle Poste è possibile, da ieri, l'acquisto di buoni fruttiferi in euro, la sottoscrizione di titoli di Stato, l'apertura di libretti di risparmio, l'invio e ricezione di vaglia internazionali e il pagamento di tributi mediante delega unica. Dal 1 febbraio, poi, saranno disponibili in "versione euro" anche conti correnti, assegni postali, bollettini di conto corrente per pagamenti, ordini di postagiro e accreditamento di pensioni su conti correnti che saranno ridenominati in euro. Ma non è tutto, come sottolinea il presidente delle Poste SpA, Enzo Cardi: la logica del sistema monetario integrato fa cessare separatezze storiche tra banca e posta. "Pur in presenza di ruoli e funzioni diverse e di specializzazioni proprie da non perdere per l'uno e l'altro comparto - ha detto - la prospettiva è quella di una integrazione di circuiti e di strumenti. Gli altri dieci Paesi dell'Unione monetaria sono tutti più avanti di noi in questa direzione". (MN)

Sui nuovi libretti di risparmio in euro, disponibili da ieri, potranno essere eseguiti versamenti e prelievi sia in contanti in lire (previa conversione), sia in assegni circolari in euro e in lire. Sugli attuali libretti di risparmio in lire (in totale i libretti sono attualmente 14 milioni con una giacenza di circa 56 mila miliardi di lire) potranno anche essere eseguiti versamenti e prelievi sia in contanti in lire, sia in assegni circolari in euro.
"L'adeguamento all'euro - ha aggiunto Cardi - è uno degli impegni di fondo sul piano istituzionale, una delle chiavi per il rilancio delle Poste SpA poiché siamo la rete più diffusa sul territorio e quella che raggiunge tutti gli strati sociali. L'efficacia dell'adeguamento, oltre che importantissima in sé, è decisiva perché viene a coincidere con altre due scadenze importanti di questi mesi, entrambe legate al mercato europeo dei servizi". Entrambe le scadenze sono contenute nella Finanziaria approvata prima di Natale e avranno l'effetto di completare la cornice istituzionale in cui si dovrà operare dal 2000: la prima riguarda i servizi postali dell'azienda, la seconda i servizi finanziari. "Entro tre mesi dal 1 gennaio scatta la prima scadenza: si tratta - spiega Cardi - di dare attuazione alla direttiva comunitaria sui servizi postali. E' una normativa importante: il ministero delle Comunicazioni ha già cominciato a prepararla. E' importante perché da essa si attende la definizione dei principi e dell'equilibrio necessario per riportare il rapporto tra la concorrenza nel settore (che ormai ha dimensioni europee ed è naturalmente facilitata dalla moneta unica) e la salvaguardia dell'universalità del servizio postale, cioè di un servizio reso in tutto il territorio e a tutti i cittadini anche in condizione di non economicità". "Si tratta di principi, la concorrenza e la liberalizzazione da un lato e la tutela dei consumatori e della socialità del servizio dall'altra, che appartengono entrambi in pieno - ha proseguito Cardi - alla dimensione comunitaria e trovano nell'euro la via maestra".