Luglio è il mese più caldo degli ultimi 600 anni, come sottolinea il ministro dell'Ambiente Edo Ronchi. Il mese di luglio segnala un record anche per l'ozono: prosegue infatti lo 'sforamento' della soglia di attenzione in numerose città e il fenomeno non riguarda più solo le 'grandi', ma si fa sentire anche in quelle 'piccole'. In quasi tutti i capoluoghi veneti le centraline hanno registrato valori superiori alla soglia di attenzione. (FM)

A Verona, nelle ore più calde, hanno fatto segnare 198 microgrammi, 220 a Vicenza, 199 nella terraferma veneziana. A Padova, dove resta in vigore il provvedimento di chiusura al traffico nel quartiere Arcella, la situazione, dopo un lieve miglioramento ieri, è tornata su livelli preoccupanti: secondo l'assessorato all'ambiente sarebbero infatti state registrate punte al di sopra dei 250 microgrammi. Superata la soglia di attenzione anche a Bologna, Reggio Emilia, Parma e Pordenone dove il Comune ha invitato anziani e soggetti a rischio a rimanere in casa nelle ore più calde. Nessun provvedimento è stato invece preso nei confronti del traffico automobilistico. ''I gas combusti e non combusti delle auto non hanno influenza sull'aumento dell'ozono, anzi possono blandamente ridurne la percentuale''. Per il quinto giorno consecutivo superato il livello di guardia anche a Roma dove le 'persone a rischio' sono state invitate a non esporsi all'aperto tra le 12 e le 17.