Il Mezzogiorno traina il made in Italy: nei primi sei mesi dell'anno, le esportazioni delle regioni meridionali sono cresciute del 29,6%, a fronte di una crescita nazionale pari al 16,8%. Il Sud batte il Centro (+18,9%), il Nord Ovest (+16,5%) e il Nord Est che con un +12,4% chiude con una certa sorpresa la classifica. Nel Nord-Ovest i maggiori incrementi sconseguiti dalla Valle d'Aosta (+42%) e dalla Liguria (+28,5%) sono stati influenzati soprattutto dalle vendite di prodotti metalmeccanici, mentre il risultato conseguito dalla Lombardia (+16,8%) è stato sostenuto dalle vendite di prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali e di apparecchi elettrici e di precisione. Nell'Italia nord-orientale il più elevato incremento è del Friuli Venezia-Giulia (+18,3%); ad esso ha contribuito un sensibile rilascio di commesse navali.
L'aumento meno elevato è stato registrato per il Veneto (+10,6%). Delle regioni dell'Italia centrale, l'Umbria (+14,1%) è la sola regione per la quale l'incremento delle esportazioni si pone sotto la media nazionale. (fonte Repubblica/MN)

Nell'Italia meridionale (+19,3%) il consistente incremento della Calabria (+47,1%) dovuto soprattutto alla ritardata commercializzazione di macchine e apparecchi meccanici, a cavallo degli anni 1999 e 2000, è stato bilanciato dalla diminuzione delle esportazioni della Basilicata (-7,6%) dovuta ad un calo delle vendite di autoveicoli. Per le regioni dell'Italia insulare (+68,1% che si riduce a +33,9 se si escludono i prodotti petroliferi raffinati), si registra un consistente aumento delle vendite all'estero sia della Sicilia (+37,4% al netto dei prodotti petroliferi raffinati), soprattutto di prodotti metalmeccanici (esclusi i mezzi di trasporto), sia della Sardegna (+24,3% al netto dei prodotti petroliferi raffinati) soprattutto di prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali. Rispetto al primo trimestre del 2000, le esportazioni, al netto della componente stagionale, hanno registrato un incremento del 10,2% nel Mezzogiorno, del 3,8% nell'Italia centrale, del 3,6% nell'Italia nord-orientale e dell'1,1% nell'Italia nord-occidentale.