A proposito dell'incarico come ministro del Lavoro al senatore Cesare Salvi, leccese di origine, abbiamo sentito i diversi pareri di politici locali. Per Antonio Maniglio, segretario provinciale del Ds, partito di appartenenza del nuovo ministro, la nomina a Cesare Salvi rappresenta una scelta di continuità con il lavoro fin qui svolto dal governo e dallo stesso Bassolino e, la certezza, secondo Maniglio, che Salvi privilegerà il rapporto con i giovani e le loro problematiche perchè "uomo di sinistra". Per Cosimo Casilli, candidato di centro-sinistra alla Camera dei Deputati, la nomina di ministro del lavoro di Cesare Salvi, rappresenta, oltre che una scelta contingente, indotta dagli impegni del ministro uscente, soprattutto l'apertura di una seconda fase delle politiche per il lavoro del governo, volte ad inquadrare le problematiche occupazionali in una dimensione più ampia, nazionale ed europea, servendosi della forza di mediazione e della preparazione giurudica del nuovo ministro anche nelle trattative comunitarie. (AC/ML)