I Carabinieri arrestano tre giovani di Erchie.
Hanno un nome ora i presunti assassini di Antonio SCODITTI, 47enne imbianchino di Erchie, barbaramente ucciso poco più di un anno fa. Nella notte i Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, comandati dal Colonnello Eduardo RUSSO, hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili, con premeditazione e per futili motivi, dell’omicidio.
Era il 17 maggio dello scorso quando venne ritrovato, in c.da "Macchie Nuove" di Erchie, il corpo di SCODITTI trucidato a colpi di pietra e legato per mani e per piedi. Furono proprio le modalità del delitto, che sconvolse non poco l’opinione pubblica per la particolare efferatezza e crudeltà, che convinsero gli investigatori a dirigere le attività negli ambienti abitualmente frequentati dalla vittima, ritenendo non a torto che tale violenza potesse presupporre il risentimento per chissà quale malefatta.
Altrettanto sconcerto hanno provato nel corso delle indagini gli stessi Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Francavilla Fontana e della Stazione di Erchie, coordinati dal Capitano Dionisio DE MASI e dal Tenente Pasquale FERRARI allorquando hanno scoperto che il delitto era maturato poiché Antonio SCODITTI aveva tenuto per se alcuni cellulari, provento di furto, che era stato incaricato di "piazzare" al miglior offerente tra le sue conoscenze, quasi fosse un rivenditore autorizzato a tutti gli effetti.
Andrea LIVIERI, 28 anni, Marco PALMISANO, 25 e Giampiero SPECOLIZZI, 19, tutti incensurati, questi i nominativi componenti del "commando", sono stati individuati con non poche difficoltà. È stato proprio il lavoro certosino degli investigatori, coordinati nella delicatissima indagine dal Sostituto Procuratore presso la Procura di Brindisi Dott. Milto DE NOZZA, a permettere di risalire all’identità degli assassini. Le dichiarazioni rese dagli stessi in tempi non sospetti, poi, altamente contraddittorie in relazione ai momenti concomitanti con la presumibile ora del decesso di SCODITTI, hanno fatto il resto. Le discordanze tra tutte le versioni raccolte anche dei diversi testi escussi, hanno fatto maturare l’ipotesi, poi diventata certezza a seguito delle dichiarazioni di uno di loro messo di fronte ai risultati delle indagini, che, quando quel 16 maggio 2004 prelevarono Antonio SCODITTI nei presi della sua abitazione, avessero ben in mente quello che volevano fargli.
Ora i tre presunti assassini sono in carcere a Brindisi, in attesa dell’interrogatorio di garanzia da parte Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Brindisi, nel corso del quale, potranno, se lo vorranno, difendersi sin da subito dalle pesanti accuse rivolte loro.
Nel frattempo il lavoro dei Carabinieri continua. Le indagini non sono però concluse. Si è infatti alla ricerca di elementi di prova da carico di un quarto componente del gruppo, già quasi completamente identificato. L’esecuzione delle ordinanze si è resa necessaria proprio per evitare che situazioni analoghe, quali risoluzione di dissidi legati alla spartizione di modesti proventi di attività illecite, possono risolversi con altrettanta brutalità e determinazione. Gli inquirenti non escludono, infatti, che LIVIERI, PALMISANO e SPECOLIZZI, non fossero soli.