"Noi diciamo alle imprese venite in Puglia perché troverete delle autostrade aperte, perché sull'idrogeno e sull'idrogeno verde chi prima sperimenta, prima avrà i brevetti per rendere le applicazioni industriali possibili
"Oggi parlare di energie rinnovabili è facile. Non si corre il rischio, come accadeva in passato di essere indicato come un folle, è un intero mondo, a cominciare da quello delle imprese, che è disponibile a ragionare di questo". Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, intervenendo giorni fa a Bari al Focus di Bari Economia, il periodico bimestrale della Camera di commercio di Bari, che ha avuto come protagonista l'economista americano Jeremy Rifkin e durante il quale si è parlato di imprese ed energia, di fonti alternative e di idrogeno come nuovo modello di sviluppo. "Ma il ragionamento – ha continuato Vendola – sarebbe monco se non lo inserissimo in un contesto complessivo di politiche di sostenibilità ambientale. Questo ragionamento non è facile o idilliaco, è un ragionamento che è anche un atto di accusa contro la Commissione europea, che a Lisbona, con la strategia di Lisbona, ha dettato le vere regole dello sviluppo del vecchio Continente e con la strategia di Gothemborg che è un po' la strategia della domenica, ha detto che bisogna fare un po' di compensazioni ambientali". Il punto – secondo Vendola – «non è fare un po' di compensazioni ambientali, il punto è di ripensare radicalmente il modello della crescita e dello sviluppo. A cominciare dagli strumenti della pianificazione urbanistica e territoriale, agli strumenti di tutela e valorizzazione degli ecosistemi e della bio-diversità, fino alle due grandi sfide del governo dei rifiuti e del governo del ciclo energetico». È dentro questo quadro che – per Vendola – «si ricostruisce un modello di sviluppo che affronta i dilemmi drammatici della mutazione climatica, di quei due gradi in più che rappresentano una minaccia alla sopravvivenza stessa del pianeta". "Noi diciamo alle imprese venite in Puglia perché troverete delle autostrade aperte, perché sull'idrogeno e sull'idrogeno verde chi prima sperimenta, prima avrà i brevetti per rendere le applicazioni industriali possibili al punto di cambiare i modelli di trasporto, i modelli di consumo, i modelli di produzione" è l'invito del presidente Vendola. "Nel nostro territorio l'energia, come i rifiuti, – ha detto Vendola –prospettano una nuova idea di democrazia. L'energia e i rifiuti nel mondo minacciato da una industrializzazione dissennata, prospettano un modello di sviluppo mite, pacificato con l'ambiente, con gli esseri umani e in cui l'elemento della responsabilità delle comunità e degli individui, è fondamentale". Vendola ha proseguito elencando le iniziative messe in campo in Puglia per cambiare strategia nel settore dell'energia, dall'abbattimento del 25% della produzione di carbone alla disponibilità ad ospitare sulla costa pugliese i terminali dei gasdotti che possono giungere dai Balcani o dalla Grecia, al primato della Puglia che è primo produttore italiano di energia eolica (dai 500 megawatt che oggi si ha sul territorio come potenza installata per l'eolico si passerà a 1.000 e forse 1.500 megawatt), al finanziamento di 115 progetti di fotovoltaico (altri 100 progetti sono in attesa di finanziamenti). Ancora: solo ieri è stata data la valutazione di impatto positiva a costruire in una zona di simbolo dell'inquinamento, nell'area dell'ex petrolchimico di Brindisi, la più grande centrale fotovoltaico-solare di Europa, con il gruppo Italgest, di 11 megawatt. "Stiamo dando inoltre incentivi – ha proseguito Vendola – perché nelle opere di riqualificazione urbana e di riqualificazione delle periferie si possa adottare l' auto-produzione energetica, il solare, termico. Sono scelte di avanguardia". "Questa è la strada: efficienza energetica, risparmio energetico, diversificazione energetica, e poi idrogeno: sappiamo che ci sono pregiudizi, figli della ignoranza. Ma questo – ha concluso Vendola – è futuro".