''Chi non si attrezza in casa propria a cogliere come opportunità la sfida della qualità ambientale, è destinato a subire sconfitte sia interne che internazionali'' Il ministro per l'ambiente Edo Ronchi ha aperto al palazzo dei Congressi la Conferenza Nazionale per l'energia e l'ambiente. Uno degli obiettivi: inquadrare la domanda e l'offerta di energia del Paese. ''Il fabbisogno tendenziale di energia primaria entro il 2010 si attesterebbe intorno ai 190-201 Milioni di Tonnellate di Petrolio Equivalenti l'anno, i consumi finali sarebbero intorno ai 139-145 di Mtep l'anno. Con questo scenario le emissioni di Co2 crescerebbero di circa il 16%. (MN)

L'obiettivo italiano e' una riduzione del 6,5% delle emissioni del 1990, che sommate all'aumento tendenziale comporta una riduzione globale di tutti i gas sera di circa il 18,5%''.Lo sforzo italiano sara' superiore 4,7 volte quello della Gran Bretagna e 17 volte quello di Francia e Germania. In base alla Delibera del Cipe, Ronchi ha detto che ''la riduzione dei consumi energetici nell'industria e nel settore residenziale, che contribuira' per il 25% dell'obiettivo di riduzione, comportera' investimenti per 10mila miliardi di lire, con risparmi stimati di 20mila miliardi. Lo sviuppo delle fonti rinnovabili e la valòorizzazzione energetica delle biomasse, che ridurranno tra 15 e il 20% delle emissioni, comporteranno investimenti per 25- 50mila miliardi e un risparmio tra i 10 e i 20mila miliardi. I costi per rispettare l'impegno di Kyoto sono circa 20mila miliardi in 14 anni''. Solo nelle fonti rinnovabili, pero', sara' possibile creare circa 70mila posti di lavoro. Un accenno anche alla carbon tax: ''L'effetto complessivo -secondo Ronchi- nel 2005 sara' di una riduzione di emissioni di Co2 di circa 12 milioni di tonnellate''.