Si è concluso nel primo pomeriggio in Prefettura a Lecce il vertice sull'emergenza rifiuti che ha visto confrontarsi Regione, Provincia di Lecce, sindaci del Sud Salento e rappresentanti degli Ambiti territoriali Lecce ATO 2 e ATO 3, alla presenza del prefetto Mario Tafaro. Secondo quanto dichiarato a caldo dal presidente dell'Ato Lecce 3, Donato Martella, uscendo dalla riunione svoltasi a porte chiuse, è stato raggiunto un accordo che verrà sottoscritto dalle parti in causa.

I contenuti dell'accordo non sono stati ancora resi ufficiali ma l'intesa dovrebbe prevedere che la discarica di Burgesi-Ugento continui a ospitare rifiuti anche dai comuni che rientrano nell'ambito dell'Ato Lecce 2 fino al prossimo 31 gennaio, così come indicato nella contestata ordinanza del governatore della Puglia e commissario per l'emergenza rifiuti, Nichi Vendola. Alla scadenza della data indicata, l'impianto potrà consentire l'accesso degli autocompattatori provenienti solo dai Comuni dell'Ato 3 senza che sia sopraelevata e fino al suo «esaurimento tombale». Il tutto in attesa che possano entrare in funzione (presumibilmente a giugno) i nuovi impianti: un biostabilizzatore ed una discarica di servizio- soccorso. Più articolata la soluzione per l'Ato Lecce 2, dove 46 comuni non dispongono ancora di alcun impianto, a seguito della chiusura del biostabilizzatore di Poggiardo.

Nel contempo, la protesta di Ugento presso il sito di Burgesi in esaurimento, ieri si è estesa anche a Nardò dove circa 500 persone hanno partecipato alla marcia organizzata dal Comitato per la tutela del paesaggio, contro l'eventuale riapertura della discarica di Castellino.