Annunciata a gennaio, finalmente è arrivata. L'ordinanza che affida pieni poteri al presidente pugliese, Raffaele Fitto, in materia di emergenza idrica, è operativa. Il "governatore", che è già commissario per l'emergenza ambientale, è da qualche giorno, anche commissario "nel settore dell'approvvigionamento idrico, del trasporto e della distribuzione delle acque per i diversi usi nella Regione Puglia".

Così recita l'ordinanza firmata dal ministro dell'Interno, Claudio Scajola. Sulla decisione ministeriale, Scajola ha acquisito le intese con i ministeri dell'Ambiente e delle Infrastrutture, l'ostacolo che ha, nella sostanza, "dilazionato" l'operatività di una decisione che Fitto aveva sollecitato alla fine del 2001.
Fitto dovrà "coabitare" con il Prefetto di Foggia, che un anno fa fu nominato commissario per l'emergenza idrica di Capitanata. La "coabitazione" si è resa necessaria per consentire al rappresentante del governo nazionale di completare gli interventi attivati dal 17 aprile del 2001.
Fitto ora dovrà predisporre un programma di interventi urgenti e necessari per fronteggiare la situazione di crisi idrica nei settori della captazione, trasporto, adduzione, trattamento dell'acqua grezza e distribuzione delle acque. Un programma sul quale occorrerà la presa d'atto del Dipartimento di protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, del ministero dell'Ambiente e del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Fitto, in qualità di commissariodelegato, può contare su un fondo di oltre 63 milioni di euro (124 miliardi di lire). L'ordinanza attribuisce la possibilità di costituire una struttura tecnica di 25 unità specializzate, con venti da reclutare tra il personale della pubblica amministrazione.