Mancata rappresentanza di genere nelle liste alle elezioni regionali: Vendola firma il decreto per le multe. Emesso il decreto del Presidente della Giunta regionale che multa i partiti politici per il mancato rispetto della rappresentanza di genere nelle liste presentate alle scorse elezioni del 3 e 4 aprile 2005. La legge 2/2005 infatti regola la rappresentanza di sesso nelle liste: la successiva verifica ha dimostrato una "sproporzione nelle presenze, in ciascun gruppo di liste, a svantaggio del sesso femminile". Per questo i partiti sono tenuti a versare alla Giunta regionale un importo pari a mille euro per ogni candidata in meno rispetto al minimo previsto (c. 3 art. 3 L.R. 2/2005) per legge. Il decreto sarà notificato agli interessati da parte del presidente della G.R. e pubblicato sul Bollettino ufficiale. Ecco le infrazioni rilevate e gli importi che i partiti saranno tenuti a versare: • Ds: numero candidate inferiore di 1 unità rispetto al minimo previsto: 1.000 euro; • Prc: numero candidate inferiore di 6 unità: 6.000 euro; • Pdci: 4 unità, 4.000 euro; • Dl – La Margherita: 8 unità, 8.000 euro; • La Primavera Pugliese: 5 unità, 5.000 euro; • IdV – Di Pietro: 8 unità. 8.000 euro; • Socialisti autonomisti, Psdi, Rep. Eur.: 6 unità, 6.000 euro; • Udeur Popolari: 9 unità, 9.000 euro; • Sdi: 5 unità, 5.000 euro; • Forza Italia: 10 unità, 10.000 euro; • Puglia prima di tutto: 10 unità, 10.000 euro; • Udc: 10 unità, 10.000 euro; • Nuovo Psi, Pri: 12 unità, 12.000 euro; • An: 5 unità, 5.000 euro.