Nel 1998 è aumentata l'occupazione nel Nord-Ovest (più 1,1 per cento) e nel Mezzogiono (più 0,6 per cento), con Lombardia e Campania in testa (più 2,1 per cento) e Abruzzo (meno 2,5 per cento) in coda. Sono questi alcuni dei dati elaborati dalla Svimez sull'andamento nel 1998 dei principali indicatori del lavoro (occupati, tasso di disoccupazione e cassa integrazione guadagni). Il tasso di disoccupazione a livello nazionale è rimasto invariato nel 1998 (12,3 per cento), ma nelle regioni l'andamento è molto differenziato e nelle ''tendenze'' sono insieme regioni del nord e del sud: se infatti, in quasi tutto il Mezzogiorno il tasso di disoccupazione è aumentato (più 0,6 per cento), è salito pure in Piemonte (più 0,2 per cento) e Valle d' Aosta (più 0,2 per cento). (FM)

Anche la riduzione del tasso di disoccupazione non è stata una prerogativa del centro-nord: nel 1998 le maggiori riduzioni dopo il Friuli-Venezia Giulia (meno 1,2 per cento) hanno interessato la Campania (meno 0,9 per cento) e la Basilicata (meno 0,8 per cento), con tassi inferiori seguono tutte le altre regioni del centro-nord.

L'aumento degli occupati (centoundicimila unità) è legato quasi tutto ai servizi (più settantaduemila addetti), anche se l'industria nel centro-nord ha creato quarantunomila occupati (ventiduemila nel nord- ovest, quindicimila nel nord-est e quattro mila nel centro) e nel sud undicimila, mentre l'agricoltura ha perso trentunomila addetti e le costruzioni ne hanno persi trentacinquemila.