L'andamento della spesa per le pensioni presenterà una crescita sostenuta fino al 2035, quando arriverà a quasi quattrocentomila miliardi di lire. La diminuzione della popolazione in età attiva e il protrarsi del periodo di fruizione delle prestazioni pensionistiche, infatti, farà crescere il numero dei potenziali pensionati: il rapporto pensioni/popolazione passerà così dal 37 per cento del 1995 al 47 per cento del 2040. Questi sono alcuni dei risultati dello studio curato da Antonio Rossi dal titolo 'Il lavoro e la sovranità sociale 1996-1997', una cui anticipazione è pubblicata su 'Il Sole 24 ore'. (FM)

Lo studio evidenzia, dunque, che una popolazione sempre più vecchia non rende possibile la stabilizzazione del rapporto fra Prodotto interno lordo (Pil) e spesa sociale, mentre il sistema pensionistico non riesce a contenere gli effetti negativi di tale invecchiamento. Una riforma del Welfare, sostiene Rossi, diviene quindi ineluttabile. Nel 2040, sottolinea lo studio, gli ultra-sessantacinquenni saranno sedici milioni, mentre i giovani appena otto milioni. Il numero medio di figli per donna passerà invece, nello stesso periodo, da 1,2 a 1,45. La spesa sociale, dunque, aumenterà nel corso dei prossimi decenni: dagli oltre quattrocentomila milardi del 1995 agli oltre cinquecentomila miliardi nel 2010, per sfondare il tetto dei settecentomila miliardi nel 2050. Lieviterà anche la spesa sanitaria: la sua incidenza sul Pil passerà dall'attuale 5,4 per cento al 7,9 per cento nel 2050 con una consistenza di oltre duecentomila miliardi di lire.