"Anche se non siamo ancora al 'federalismo fiscale', quello della compartecipazione delle regioni a Iva e Irpef puo rappresentarne il primo grande passo". Così Vannino Chiti, presidente della Conferenza delle Regioni ha commentato le anticipazioni sulle ipotesi allo studio del Governo apparse su alcuni organi di informazione. ''Se le intenzioni del Governo - ha dichiarato Chiti - saranno confermate nell'incontro che avremo con il presidente del Consiglio Romano Prodi il 24 settembre, i presidenti delle Regioni italiane esprimeranno un giudizio sicuramente positivo". (FM)

"La compartecipazione a grandi tributi come Irpef e Iva - continua Chiti - è infatti una richiesta storica della Conferenza delle Regioni, ma è anche una strada obbligata se vogliamo evitare il rischio di una sostanziale 'paralisi' dei bilanci regionali. Sostituire le attuali attribuzioni di fondi alle Regioni significa liberarle dalla destinazione vincolata. Ma soprattutto - aggiunge Chiti - significa avvicinare il Governo delle Regioni alle esigenze specifiche dei cittadini''. Il presidente della Conferenza delle Regioni ha sottolineato che se si riutilizza in ambito regionale il 50% del gettito Iva prodotto si otterrebbero due risultati immediati: innanzitutto un controllo diretto dei cittadini che potranno sempre sapere quanto del loro denaro versato rimarrà nella loro Regione, il secondo e che la crescita di una Regione e lo sviluppo del Paese diventeranno due obiettivi fortemente legati tra loro. Ma Chiti ha voluto puntualizzare che è ''improprio parlare di federalismo fiscale. Quello della compartecipazione ai grandi tributi erariali è sicuramente una condizione necessaria, ma non sufficiente per innescare meccanismi di autentico federalismo fiscale. Abbiamo scavato le fondamenta - conclude Chiti - ma non abbiamo ancora eretto il palazzo''.