Alla Fiera di Bari il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino insisterà sulla necessità di un'alleanza forte tra i governatori meridionali, di destra e di sinistra, per correre ai ripari. A parlare della richiesta d iBassolino è il professore Nicola Rossi, deputato ds. "Una santa alleanza: però, non so se ci sono opinioni comuni" fa sapere Rossi, che leva il guinzaglio allo scetticismo. Con Bassolino è d'accordo sul fatto che "questo governo ha un'idea dell'Italia legata al Nord. Il credito d'imposta, per esempio, è stato azzerato".

Come mai? «Era uno strumento potente per spingere le imprese a "delocalizzare" gli investimenti proprio al Sud. Mentre ormai l'Italia che produce va verso Paesi come la Romania, la Bulgaria...».
E il Mezzogiorno? «Vogliono ridurlo ad un serbatoio di consensi elettorali, e basta».
La prospettiva non è esaltante.
«Suicida, piuttosto. Non ha un senso logico spingere solo ed esclusivamente sul Nord. Vicenza ha un tasso di disoccupazione che non supera l'1 per cento: dove vuole che possa arrivare, ancora? Nel Sud invece sono notevoli i margini di crescita, che dovrebbe essere superiore alla media nazionale e a quella europea».
Bassolino fa esplodere qualche contraddizione anche all'interno del centrosinistra: «Nell'opposizione non c'è stata in questi mesi un'adeguata consapevolezza sul tema del lavoro al Sud». Ha ragione? «La battaglia parlamentare è stata fatta: sulla legge finanziaria, l'emergenza idrica... Piuttosto, il problema è un altro».
Quale? «Come gruppi del centrosinistra dobbiamo valutare con occhio critico alcune ipotesi d'intervento al Sud: i patti territoriali, i contratti d'area... Noi stessi li abbiamo "inventati", ma poi sono stati recepiti da un governo di destra. Perché?».
Già, perché? «Sono strumenti che è possibile piegare ad una logica clientelare. Dobbiamo riflettere...».