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E’ emergenza cavallette in Puglia e Basilicata

Data: 21/07/2004 - Ora: 09:38
Categoria: Cronaca

Quest’anno ha invaso le campagne e le città in sciami biblici

E’ emergenza in Puglia e Basilicata dove vaste zone sono infestate da un’invasione di cavallette. L’ortottero in questione è il «Dociostaurus maroccanus», originario dell’Africa ed endemico nel bacino del Mediterraneo, innocuo per l’uomo anche se è fastidiosissimo e repellente ed oltretutto dannoso per l’agricoltura e per la vivibilità di campagne e periferie delle città. Nelle due regioni, a causa del mancato lavoro di prevenzione, è in atto un’autentica esplosione demografica che configura un fenomeno assolutamente non solo locale bensì territoriale su ampia scala. In Puglia le zone più colpite sono il Gargano, i Valloni, il Nord Barese, l’Alta Murgia barese. In Basilicata sono infestati la Murgia materana, la collina materana, i territori adiacenti ad alcuni tratti di costa jonica, il potentino nord occidentale ed il Vulture Melfese. Numerosissime le lamentele dei cittadini pugliesi e lucani. Contro questo ortottero, spiegano gli esperti, è essenziale un primo serio approccio di prevenzione che si compie tra settembre ed aprile individuando le «grillare», ovvero i luoghi di ovodeposizione degli ortotteri, per distruggerle con pratiche agronomiche di erpicatura e di aratura dei terreni in modo da far affiorare le ovoteche, di solito a 3-4 cm sotto il livello del terreno, e lasciare così le uova esposte agli agenti atmosferici che le distruggono. L’acqua è nemico di questa cavalletta, i terreni incolti e non curati sono invece terreno fertile per proliferare in maniera esponenziale. Ed è quello che sta accadendo in questi giorni in cui si sta tentando con il secondo approccio al problema, la repressione adulticida, che non sempre però porta i risultati attesi. Anzi le disinfestazioni e le irrorazioni chimiche possono produrre effetti negativi fino ad essere nocive per la salute pubblica. In alcune zone c’è un ulteriore divieto generale alle disinfestazioni. Avviene questo nella Murgia barese dove la tutela del falco grillaio (Falcus naumanni) è prevista dalle direttive comunitarie. Questi falchi si cibano di ortotteri e l’avvelenamento delle cavallette rischierebbe di compromettere l’equilibrio dell’habitat murgiano e quindi della catena alimentare. In tutti gli altri Comuni, dove questo vincolo naturalistico non è presente, si sta procedendo con le disinfestazioni che riescono comunque solo a lenire il problema. Sulla vicenda la Regione Puglia ha attivato un osservatorio tecnico per il monitoraggio del fenomeno e per la repressione di ulteriori esplosioni demografiche. La Prefettura di Matera ha disposto un monitoraggio nel territorio di competenza. La fase acuta dell’infestazione, dovuta al caldo di luglio, dovrebbe durare ancora per qualche giorno. L’invasione sta arrecando disagi soprattutto nelle periferie delle città colpite, nelle campagne, sulle strade extraurbane, ad alcune località turistiche delle zone interessate dal fenomeno ed anche ad attività commerciali e di ristorazione.

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