Cala in tutte le regioni italiane la spesa per l'informatica. Contrazioni di rilievo in Piemonte (-3,5%), Veneto (-3,6%), Lombardia, Emilia Romagna e Marche (-3,8%), Abruzzo (-5,2) e Sardegna (-6,2%). E' quanto emerge dal secondo Rapporto sull'innovazione nelle regioni italiane, condotto da Assinform e presentato oggi al Forum P.A. dal ministro per l'Innovazione tecnologica Lucio Stanca. In particolare, nel 2003 il mercato nazionale dell'informatica è risultato pari a 19,4 miliardi di euro, in calo del 3,2% rispetto all'anno precedente. La domanda si è contratta del 3,6% nel Nord Ovest, del 3,5% nel Nord Est, del 2,5% al centro e del 2,8% al Sud. Le regioni del Nord Ovest continuano ad esprimere il grosso della domanda con oltre 7,5 miliardi di euro (38,7% della domanda nazionale complessiva), contro i circa 4,7 miliardi delle regioni del Centro (24,1%), i 4 miliardi di quelle del Nord Est (20,9%) e i 3,1 di quelle meridionali (16,3%). La spesa di informatica per occupato continua ad apparire nettamente al di sotto della media nazionale (880 euro) al Sud, con valori che vanno dai 372 della Sardegna ai 607 della Campania, contro i 1284 della Lombardia. Altri indicatori chiave, come la percentuale di spesa informatica sul Pil regionale che vede solo quattro regioni (Lazio, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna) collocarsi al di sopra del velore medio nazioale (1,65%), testimoniano anche il ritardo di alcune regioni del Centro e del Settentrione, come Liguria (1,17%), Marche (1,21%) e, in parte, Veneto (1,47%) e Toscana (1,36%).