Il nuovo ci turba ma non peggio di quel che già esiste, dunque, la tutela del consumatore deve esistere ma come esiste già nel modo in cui è stata concepita. Il pensiero del professor Ugo Ruffolo dell'Università di Bologna. E' facile attaccare un sistema predefinito, è più difficile attaccare un sistema senza tesa come Internet. Nella vendita nuova resta il diritto al recesso, il diritto alla restituzione, ecc. ma mancano informazioni certe. Sono applicabili le clasuole capestro. La trasparenza delle clausole crea un ploblema in un contratto multimediale, pone il doppio problema, maggiore facilità di astrattezza e il problema delle difficoltà di inibizione che è propria dell'attività in rete. Altro problema è rappresentato dalla trasperenza della pubblicità sulla rete. Qui può e deve intervenire il garante.Per quanto riguarda, poi, il ruolo oggettivo del provider, anche semplicemente terzo nel trasmettere i dati, crea dei modi di inibizione illeciti. Il provider è solo il tubo e non il liquido che passa dentro, ma intanto nel qual caso di vieta troppo potrebbe cadere nella clausole vessatorie. (MN)