Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.
Data: 27/07/2002 - Ora: 10:16
Categoria:
Economia
«Le interrogazioni - ha sottolineato Dipietrangelo - chiamano tutte il presidente della Giunta, Raffaele Fitto, a rispondere dinanzi al consiglio regionale e al Parlamento del proprio impegno a favore di un servizio idrico integrato con costi contenuti a cui i pugliesi avrebbero diritto». I dubbi dei rappresentanti locali e nazionali dei Ds riguardano «la possibilità che sia la Regione - e quindi i pugliesi - a farsi carico di un bilancio in rosso dell'Acquedotto all'indomani della crisi idrica che potrebbe fare anche perdere all'ente una fetta del suo valore se la privatizzazione non avverrà prima del bilancio 2003. L'incertezza in cui versa tutto l'Acquedotto, la mancanza di un piano di ambito propedeutico alle convenzioni con i comuni - ha concluso Lavarra - pesano anche sugli accordi per il trasferimento delle risorse idriche dalle altre regioni per cui occorre presentarsi al tavolo interregionale con strategie e programmi per stare al passo con il lavoro di verifica che le altre regioni, vedi il Molise, stanno attuando».
Intanto il processo di privatizzazione va avanti. La Regione Puglia deve concludere "apposite intese con la Regione Basilicata mediante un accordo quadro concordato e sottoscritto dai due presidenti". È la deliberazione con la quale ieri la giunta della Puglia, azionista di maggioranza dell'Acquedotto Pugliese Spa, ha avviato ufficialmente la dismissione dell'ente: un passo "imposto" dalla legge 488 del 2001 che ha trasferito alle regioni Puglia e Basilicata l'intero capitale dell'Aqp. Con la stessa norma si stabiliva che entro sei mesi dal conferimento della proprietà delle azioni - avvenuta il 30 gennaio scorso con un decreto del ministro dell'Economia - le due Regioni avrebbero dovuto provvedere alla privatizzazione dell'acquedotto. Il capitale trasferito dal ministero dell'Economia (80.204.000.000 di lire, cioè 41.385.573,60 euro) è passato senza oneri alle Regioni in proporzione al numero di abitanti di ciascuna: l'87,108 per cento alla Puglia, il restante 12,892 alla Basilicata. E nel frattempo il Consiglio nazionale delle acque albanesi, il Kku, ha dato il primo via libera alla realizzazione di un acquedotto che dovrà collegare la sorgente "Occhio azzurro", nel distretto meridionale di Saranda, con la rete dell'acquedotto pugliese. La richiesta, presentata dal governo italiano per il tramite dell'Ente autonomo acquedotto pugliese, l'Eaap, era ferma da sette anni.
Data: 26/03/2014
Ruolo, organizzazione e obiettivi dell’olivicoltura pugliese
Data: 11/02/2013
"Italia 0832" e "L’inadempimento della Pubblica Amministrazione"
Data: 25/11/2025
ICT DAY 2025 2.0. Opportunità di lavoro nel settore ICT in Salento
Data: 19/11/2025
Torna l'appuntamento con "Olio di famiglia" di Copagri
di Maria Nocera
Sede amministrativa:
Via 95° Rgt. Fanteria, 70
73100 Lecce
Tel. 0832 34 40 41
Fax 0832 34 02 28
info@sudnews.tv
Editore: ClioCom
Testata giornalistica
Reg. Tribunale di Lecce
31 Agosto 1995 n. 617
ClioCom © 2025
Clio S.r.l. Lecce
Tutti i diritti riservati