Questa mattina don Cesare e' comparso in aula nel tribunale di Lecce per le udienze dei due processi nei quali e' coinvolto: quello che lo vede imputato insieme ad altre 19 persone tra carabinieri e operatori del Regina Pacis di San Foca, per presunti maltrattamenti a 17 maghrebini che cercarono di fuggire dal centro la sera del 22 novembre di due anni fa; e quello per la presunta simulazione di reato legata ad un sms minatorio che il sacerdote ricevette ma che, secondo l'accusa, si invio' da solo. Intanto, trascorrera' il resto degli arresti a casa di sua madre a Lecce don Cesare Lodeserto, ex responsabile del centro di accoglienza Regina Pacis, nel Salento, arrestato l'11 marzo con l'accusa di abuso dei mezzi di correzione, sequestro di persona, calunnia e minaccia volta a commettere reato. Il sacerdote era dal 24 marzo ai domiciliari nell'abbazia dei Benedettini di Noci (Bari). Il trasferimento di don Cesare e' stato deciso dal gip di Lecce Maurizio Saso, che ha accolto la richiesta avanzata dai difensori. Don Cesare era agli arresti domiciliari nel monastero di Noci dopo due settimane trascorse nelle carceri di Verona e Lecce.