A Lecce l'unica Basilica al mondo dedicata al giovane allievo di don Bosco
Si è concluso nella mattinata di ieri, con la passeggiata in bicicletta per le principali vie della città – la ribattezzata "Savio in bici", giunta quest’anno alla sua 17esima edizione – ed in serata, con l’attesissimo concerto degli A. M. Gospel Choir, il periodo di festeggiamenti in onore di San Domenico Savio. Un periodo intenso e ricco di iniziative, che per circa una settimana hanno animato le piazzette e le vie del quartiere (ma non solo), in cui sorge l’imponente Basilica – finora l’unica in tutto il mondo – dedicata al giovane allievo dell’Oratorio di don Bosco. E, ad un anno dal grande Giubileo per la canonizzazione di Domenico, che ha portato a Lecce da tutto il Meridione oltre 5000 pellegrini, desiderosi di pregare e rendere omaggio all’urna del Santo (giunta da Torino per quest’evento), sembra non essersi spento l’affetto dei leccesi per questo giovane campione della fede, che proprio nel Salento – in particolare a Maglie e a Lecce – operò i primi miracoli che conclusero positivamente il Suo processo di canonizzazione.
In tanti hanno infatti partecipato ai momenti previsti dal programma, che ha scandito l’evolversi dei festeggiamenti. A cominciare dalla solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta da Sua Eccellenza Mons. Cosmo Francesco Ruppi, che durante l’omelia ha raccomandato Domenico, – con le Sue virtù e la dedizione allo studio – ai tanti giovani presenti (tra cui molti seminaristi), quale "modello attuale di vita cristiana". Per continuare con la "Fiera delle buone letture", interessante novità di quest’anno, allestita nella sala "Don Di Nanni" accanto agli stands dei movimenti e dei gruppi, che operano nella parrocchia animata dai Salesiani. Partecipata, come sempre, anche la processione con la statua del giovane santo per le vie del quartiere; mentre bancarelle e Luna Park hanno colorato le serate ormai primaverili del week-end finale.
Per nulla fuori posto, poi, il richiamo alla salentinità, durante i festeggiamenti in onore di questo piccolo torinese, ormai salentino di adozione. Un richiamo quest’anno ancora più forte, ed a cui in molti hanno risposto. Accanto alla fortunata "Sagra te lu pizzu" – che annualmente inaugura la stagione delle sagre nel Salento – , infatti, i Tamburellisti di Torrepaduli hanno fatto abilmente rivivere le musiche e le danze della tradizione.
Cinque giorni all’insegna della preghiera e dello spirito di famiglia, quindi, per imparare a far "consistere la santità nello stare sempre allegri". Proprio come voleva Domenico.
Autore: Simone Pantaleo