Dopo il successo della presenza alla "Borsa Internazionale del Turismo" di Milano, il Salento nuovamente in vetrina, grazie alla trasmissione televisiva di RaiUno "Linea Verde", che dedicherà l’intera puntata di domenica 30 marzo (ore 12,15) al territorio. Il programma, che rientra nelle iniziative per la promozione turistica e culturale intraprese dall’assessorato provinciale al Turismo e alle Attività Produttive (assessore Pasquale Porpora), è stata realizzata in collaborazione con la Provincia di Lecce e con il supporto dell’Ufficio Promozione dell’A.P.T., e costituisce una valida occasione per illustrare al grande pubblico televisivo alcuni aspetti poco noti del Salento.

Molti saranno i temi trattati nel corso della trasmissione: dal naturalistico alla pesca, dalle tradizioni all’eno-gastronomia, "un’avventura" con un unico filo conduttore, che presenterà il Salento come luogo di incontro tra diverse civiltà, punto di contatto tra Oriente e Occidente.
Il viaggio nel Salento inizierà da Santa Caterina, insieme al Gruppo Speleosub di Nardò, con la visita al relitto della nave romana inabissatasi, duemila anni or sono, con il suo carico di 700 anfore. Proseguirà quindi dallo Jonio all’Adriatico, sorvolando le masserie fortificate che punteggiano il territorio, sino alle ville neomoresche di Santa Cesarea, per scendere nelle grotte naturali sparse lungo la costa tra Castro e Porto Badisco.
Le storie dei "contadini pescatori" del Salento saranno poi il pretesto per passare dal mare all’entroterra: Uggiano la Chiesa, con le sue "Tavole di San Giuseppe", farà conoscere al grande pubblico l’antichissima tradizione che caratterizza, ancora oggi, una ristretta area del Salento, evidenziando i legami culturali ancora vivi con l’Oriente, attraverso la gastronomia, i pani, i pesci, le spezie, mescolando sapori ereditati dagli Arabi e simboli cristiani.
Corigliano d’Otranto e Sternatia racconteranno i particolari caratteri che fanno della Grecìa salentina una sorta di "enclave" orientale nel Salento, con proprie tradizioni artistiche, musicali e culturali.
Il percorso si concluderà, infine, all’interno del castello di Otranto, luogo-icona di antica contesa e al tempo stesso di osmosi tra Oriente e Occidente, oggi segnale di speranza di pace e di fratellanza tra etnie separate soltanto dalla diversità della loro storia.