Per il Ministro Bonino la parificazione è indispensabile per la dignità della donna che deve ricevere lo stesso trattamento anche riguardo alle capacità lavorative.
Età pensionabile, scontro generazionale tra lavoratori anziani e giovani, diatriba tra l'età pensionabile dei due sessi, insomma c'è di che discutere nel Forum di Discutiamosu.it. Il punto su cui si focalizza è proprio se sia giusto o meno parificare l'età della pensione tra uomo e donna. Intervieni sul
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La proposta di innalzamento dell'età pensionabile per le donne, avanzata dal vice premier Francesco Rutelli e dal Ministro Emma Bonino e sostenuta da Lamberto Dini, autore della riforma del 1995, sta mettendo in crisi il mondo politico, compattando donne di centrodestra e di centrosinistra in un'unica posizione: bocciare la proposta, quantomeno se sviluppata nelle modalità con le quali è stata ipotizzata. La proposta ha la forte spinta dell'allineamento al resto dei paesi della Comunità, dei quali l'Italia è l'unico in cui è ancora previsto il bonus dei 5 anni a favore delle donne.
Per il Ministro Bonino la parificazione è indispensabile per la dignità della donna che deve ricevere lo stesso trattamento anche riguardo alle capacità lavorative. Il mondo dell'impiego è mutato, si entra a 30 anni nell'attività lavorativa e la vita media è molto più lunga. Tutto questo entra in collisione, però, con l'opinione della maggioranza delle altre donne lavoratrici, che affiancano alla propria attività professionale anche il peso degli altri ruoli che devono portare avanti, quelli di moglie e di madre. Non va trascurato, inoltre, il cosiddetto "gender pay gap", cioè la differenza di guadagno fra uomo e donna che nello stesso ruolo percepisce fra il 20 ed il 30% in meno. Forse allora la riforma pensionistica fra uomo e donna dovrebbe iniziare con il riformare il sistema lavorativo stesso, anche considerando che secondo l'Unione Europea una donna che lavora part time svolge maggior lavoro in media di un uomo che ha un'attività lavorativa full time. Allora, forse, andrebbero modificati i tempi lavorativi delle donne, facendoli conciliare con gli altri importantissimi ruoli che la donna deve ricoprire quotidianamente. In questo senso andrebbe costituita una rete di servizi che sia di concreto ausilio alla donna lavoratrice, come gli asili nido e la possibilità di lavorare part time che molte aziende ancora non consentono. Quindi, se si vuole allineare il nostro Paese con gli altri della Comunità, si dovrebbe agire affinchè questo allineamento sia a 360 gradi e che, ad esempio, come in Olanda, vengano attivate campagne di sensibilizzazione a favore della divisione del lavoro di cura familiare fra uomo e donna. Qual è il vostro parere in merito a questo importante tema? Quali sono le vostre idee e le vostre proposte?