Il professor Luigi Mansani dell'Università di Parma sui diritti di proprietà intellettuale e Internet. Quando l'opera è di pubblico dominio il problema non si pone ma le rielaborazioni, facili in rete, sono da attribuirsi al nuovo autore e non all'originale. Il problema delle web-tv quali regole seguiranno, quelle delle telecomunicazioni o della televisione tradizionale? Passando ai brevetti di tecnologia di rete c'è da dire che il software non è brevettabile perchè non ha applicazione industriale. Ciò non significa che il software non è soggetto a tutela, tutela che non richiede costi, dove non vi è la necessità di verificare se esiste già sul mercato. Il problema, poi del "saver squotting", la registrazione a cascata. Il dominio è un segno distintivo atipico, così è stato definito recentemente. Il principio dominante è quello del "chi primo arriva meglio alloggia". Tutto è discutibile, ma pensare che verificare l'attendibilità a priori della registrazione del nome di un dominio. L'uso del dominio è la parte più delicata: un conto è registrare un nome e poi nel contenuto non si fa riferimento al nome come marchio o come ditta o come insegna di negozio virtuale, e qui siamo nella buona fede dei segni distintivi, altro è usare un dominio per recare danni o confusione tra marchi, ditte, etc...
Il meta text fatti fuorvianti per generare confusione in chi cerca nei motori, si usano quindi parole che costituiscono concorrenza sleale. Riguardo ai links possono essere di due tipi: uno che manda in pagine web e altri che rimandano a pagine interne ma con contenuti esterni, qui si creano problemi di violazione di copyright. (MN)