Che la politica sia anche, purtroppo, regno del relativismo e dell'opportunismo mi era tristemente noto. Non potevo però immaginare il livello di incredibile strumentalizzazione a cui si può giungere per giustificare e consolidare personali posizioni di rendita politica.
Per circa quattro mesi ho assistito in silenzio e senza mai intervenire, né mai offendere alcuno, ad un dibattito dai toni infuocati: sulla mia persona e sulla Amministrazione che mi onoro di presiedere sono state rovesciate vagonate di accuse, molte delle quali volgari e infondate. A questo festival del "Dai addosso al Presidente Florido", l'on. Gaetano Carrozzo ha assistito sia da silenzioso spettatore, in più di una documentabile serie di pubbliche iniziative, alcune anche televisive, altre volte da primo e implacabile accusatore.
Ho aspettato che terminasse il dibattito interno ai Democratici di Sinistra per chiedere all'on. Carrozzo, in data 9 marzo scorso, se etica politica non gli consigliasse di rassegnare le sue dimissioni, atteso l'oggettivo logoramento del rapporto di fiducia che è fondamento dell'assegnazione della delega assessorile.
Mi fu risposto che entro le ore 12 di lunedì scorso, 12 marzo, mi sarebbe stata data una risposta che però non è mai giunta, salvo leggere nello stesso giorno velenosi attacchi nei miei confronti (c'è chi ha parlato di "vendetta politica") e apprendere di una nota inviata ai giornali, a firma dello stesso vicepresidente della Provincia, con la quale egli riproponeva pari pari il suo ragionamento politico senza minimamente tenere conto delle decisioni politiche ufficialmente assunte, nel frattempo, dal suo stesso partito, cioè i Democratici di Sinistra che a larga maggioranza hanno scelto di sostenere la mia candidatura a sindaco della città di Taranto.
Invece di stigmatizzare questo atteggiamento, taluni hanno fatto diventare Carrozzo una vittima come se in politica, così come nella vita, ognuno di noi non debba mai prendere atto sia delle proprie vittorie ma anche delle proprie sconfitte.
Per quanto mi riguarda, sto lavorando e lavorerò senza soluzione di continuità per la Provincia e per la città di Taranto. Non mi sospenderò nemmeno per un minuto dall'incarico e dal mio lavoro poiché, come chiarito da una nota del Prefetto di Taranto, dottor Francesco Alecci, datata settembre 2006, non esiste alcuna incompatibilità di legge fra la carica di Presidente della Provincia e quella di candidato sindaco, poi eventualmente eletto sindaco.
Concludo questa riflessione, consapevole che dopo la stagione dei congressi di Ds e Margherita che si chiuderà il 31 marzo prossimo, comincerà la campagna elettorale e finalmente si potrà parlare di cosa fare per sollevare Taranto da questa situazione di degrado inaccettabile. Mi conforta che ai pochi denigratori di professione si contrappongono le centinaia e centinaia di cittadini che quotidianamente ed in ogni modo mi esprimono fiducia e mi danno la forza per andare avanti. Citando Nietzsche dico che "ciò che non ci uccide, ci rafforza".
Un'annotazione finale: ricevo in queste ore inviti a muovermi con misura ed in maniera riflessiva. Lo farò, però sia chiaro: il rapporto di fiducia politico-amministrativo (spero non quello umano) fra il Presidente della Provincia ed il suo attuale vice, on. Carrozzo, si è irrimediabilmente compromesso".