I gruppi della maggioranza della commissione Sanità hanno raggiunto al Senato un accordo per alcune modifiche al decreto Di Bella insieme al ministro Rosy Bindi.
Tre gli emendamenti proposti dal governo e altrettanti dalla maggioranza. Sparirà il nome dei pazienti dalle ricette sostituito da un codice, il medico dovrà continuare a chiedere il consenso informato per iscritto, ma le modalità non saranno più indicate nel decreto, cinque miliardi saranno messi a disposizione dei Comuni per aiutare le famiglie più disagiate a sostenere le cure sanitarie non solo oncologiche, modificando in questo modo la legge Finanziaria. Un emendamento governativo introduce nel decreto alcune precisazioni per i farmacisti. Verrà spiegato che la melatonina potrà essere prodotta alle condizioni già indicate dal governo con una circolare esplicativa del decreto. Il primo dei tre emendamenti che saranno presentati dalla maggioranza riguarda, invece, la libertà di cura. Con la modifica del comma 3 dell'articolo 3 anche i pazienti che non hanno ancora cominciato alcuna terapia potranno ottenere dal proprio medico la prescrizione della cura Di Bella. Nello stesso articolo è prevista la regolamentazione del consenso informato: non viene più richiesto al medico d'informare il paziente dell'assenza di risultati scientifici della terapia, ma solo che la cura è in fase sperimentale. L'ultimo emendamento riguarda le sanzioni dei medici e dei farmacisti che vengono rinviate alle decisioni degli ordini professionali delle rispettive categorie. (MN)