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Deposito scorie nucleari in Puglia, la Regione preoccupata

Data: 10/09/2008 - Ora: 12:35
Categoria: Politica

Deposito scorie nucleari in Puglia, la Regione preoccupata

Il governo si riserva comunque di decidere da solo nel caso di indisponibilità delle regioni, imponendo alle stesse e alle popolazioni il deposito delle scorie affidato ad’un agenzia nazionale

Ieri sera il ministro Tremonti ha parlato in tv di centrali nucleari: il progetto va avanti, le centrali si faranno. Oltre alle centrali c'è anche la questione deposito scorie nucleari. E di questo si è discusso ieri, nella sede romana della Regione Calabria, coordinatrice di tutte le regioni per l'ambiente. Si è tenuto un incontro tecnico per valutare il documento predisposto dal gruppo di lavoro costituito con decreto ministeriale del 2008 in materia di scorie nucleari e del loro deposito unico. "Compito infatti del gruppo di lavoro – spiega Losappio - è l'individuazione di un deposito nazionale centralizzato per lo stoccaggio dei rifiuti radioattivi, compreso il combustibile nucleare esaurito usufruendo, per questo, della collaborazione della Sogin Spa che fornirà anche supporto tecnico e logistico operativo. Il gruppo di lavoro, che fa capo al Ministero dello sviluppo economico, ha indicato una procedura concertativa con le regioni che si fonda sulle possibili manifestazioni di interesse da parte di qualcuna di esse, disciplinandone le procedure".
L'assessore prosegue: "il gruppo di lavoro ha indicato, però e purtroppo, ancora una procedura alternativa da seguire nel caso in cui le regioni siano indisponibili e questa ipotesi vanifica di fatto la procedura concertata. E' infatti evidente che se il governo si riserva comunque di decidere da solo nel caso di indisponibilità delle regioni, imponendo alle stesse e alle popolazioni il deposito delle scorie affidato ad'un agenzia nazionale, la concertazione è vanificata e assomiglia a un bluff. Questa vicenda avrà ed ha una maggiore incidenza per la Puglia". Secondo Losappio "la nostra Regione è stata già sfiorata nel 2004 con la scelta berlusconiana di Scanzano Jonico che avrebbe coinvolto il porto di Taranto.
Oggi la Puglia produce circa 8000 MW di energia e ne cede l'88% al resto del Paese. Dovrebbe quindi essere perlomeno risarcita con la esclusione del suo territorio da ogni ipotesi di sito o di centrale nucleare ed indubbiamente la Regione non manifesterà alcun interesse e negherà il suo consenso nell'iter procedurale". L'assessore all'Ecologia conclude: "ma tutto ciò non mette al riparo i pugliesi dalla procedura alternativa e quindi da scelte unilaterali del Governo nazionale. Anche per questo abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere un pronunciamento del Governo e di suoi ministri, a iniziare da quello pugliese, che ci rassicuri su tale eventualità".

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